Lo straccio brucia di nuovo tra Francia e Italia. Per quanto riguarda il tema più scottante, sia nei rapporti bilaterali che nel dibattito politico interno: le migrazioni. Il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha dichiarato giovedì al programma “Les Grandes Gueules” su RMC che Giorgia Meloni “non è in grado di risolvere i problemi migratori” in Italia, che registra un numero record di arrivi attraverso il Mediterraneo.
La reazione italiana non si è fatta attendere. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annullato il viaggio a Parigi previsto per giovedì. In un’intervista al quotidiano “Il Corriere della Sera” pubblicata venerdì, il ministro francese ha chiesto “scuse” e ha espresso il suo rammarico per “l’insulto ingiustificato e volgare rivolto a un Paese amico e alleato”.
Ferran e Colonna cercano un accordo
Da parte sua, il portavoce del governo Olivier Veran ha cercato di spegnere l’incendio, assicurando a CNews Group che non vi è alcuna “voglia di ostracizzare l’Italia” nelle dichiarazioni di Gérald Darmanin. Giovedì, infatti, il Quai d’Orsay ha cercato subito di allentare la tensione. “Il governo francese vuole lavorare con l’Italia per affrontare la sfida comune del rapido aumento dei flussi migratori”, ha spiegato in un comunicato stampa.
Il Ministro Catherine Colonna si rammarica dell’annullamento della visita della sua controparte e spera che venga fissata rapidamente una nuova data. La relazione bilaterale “si basa sul rispetto reciproco, tra i nostri due Paesi e i loro leader”, come chiarisce la diplomazia francese.
Un rapporto bilaterale all’insegna della sfiducia
Le parole di Gérald Darmanin sono una benedizione per il governo nazionalista della Georgia Meloni. Poteva facilmente soffiare sulla brace della paura del francese che covava gran parte dell’opinione pubblica, e non aveva alcun interesse a inserirla nel contesto in cui veniva detta. Ma oltre alla classica manipolazione politica, Gérald Darmanin ha gettato benzina sul fuoco delle relazioni bilaterali franco-italiane che aspettano solo una scintilla per accendersi.
La questione dell’immigrazione è diventata oggetto di contesa tra i due vicini. A novembre si è assistito a un’ondata di tensione quando il governo di Georgia Meloni, appena al potere, ha rifiutato di far attraccare a Tolone la nave di aiuti umanitari della ONG SOS Méditerranée, che è stata accolta dalla Francia. L’incidente ha fatto arrabbiare Parigi, che ha chiesto un incontro europeo per garantire che questo scenario senza precedenti non si ripeta.
Lo scorso febbraio Giorgia Meloni definì un “grave errore diplomatico” l’invito rivolto da Emmanuel Macron a Volodymyr Zelenskyj e al cancelliere Olaf Scholz a cenare all’Eliseo, senza invitarla. Il presidente del Consiglio aveva criticato la “distorsione dell’unità europea” da parte di un leader con cui i rapporti erano sempre stati tesi.
Sforzi di riavvicinamento sono stati fatti in vista di un prossimo viaggio a Parigi di Giorgia Meloni. Sono appena stati distrutti e permane il clima di sfiducia. “Questa è una nuova prova che le relazioni franco-italiane sono un motore di esplosione”, dice un diplomatico. Attualmente è completamente fermo.
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