Il Dipartimento americano dell’Agricoltura ha annunciato martedì la scoperta di casi di influenza aviaria tra gli alpaca in una fattoria nel nord-ovest degli Stati Uniti, dove il virus si sta diffondendo nelle fattorie degli Stati Uniti e lì sono stati registrati due casi umani.
I Laboratori Nazionali dei Servizi Veterinari (NVSL) hanno confermato il rilevamento di una variante altamente patogena dell’influenza aviaria – HPAI H5N1 – “negli alpaca delle strutture in cui il pollame infetto da influenza aviaria è stato rimosso nel maggio 2024”, ha osservato il ministero in un comunicato stampa.
Questa è la prima volta che il virus viene rilevato negli alpaca, si legge nel comunicato stampa.
Questo cammello, originario delle Ande, è allevato per la sua lana.
Negli ultimi anni, la variante HPAI H5N1 è stata riscontrata in più di 50 specie di animali, incluso da marzo nei bovini allevati negli Stati Uniti.
Nel paese sono state colpite circa cinquanta mandrie e sono stati segnalati due casi di malattia negli esseri umani. I due individui diagnosticati, entrambi lavoratori agricoli, hanno manifestato sintomi lievi, come la congiuntivite.
Gli esperti sono preoccupati per il crescente numero di mammiferi infetti dalla malattia, anche se i casi nell’uomo rimangono rari.
Al momento non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo, ma gli scienziati temono che l’alto tasso di diffusione possa facilitare una mutazione nel virus che gli consenta di trasmettersi da un essere umano all’altro.
A metà aprile l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha espresso “grave preoccupazione” per la crescente diffusione dell’influenza aviaria in nuove varianti.