Non erano una squadra di prim’ordine prima di oggi, non sono a metà classifica dopo la partita di stasera. È giusto e comprensibile che i giocatori del Milan, la maggior parte dei quali ancora acerbi e desiderosi di alzare il primo trofeo, sognino di vincere lo scudetto. Così come i tifosi del Diavolo, molto delusi dal pareggio ottenuto dai rossoneri a Marassi e stanchi di anni di sofferenze sportive. Quello che Pioli spera, però, è che questo desiderio non diventi un’arma a doppio taglio, un ‘peso’. L’allenatore vuole tenere ben ferma la squadra: tutti al Milan devono essere realisti e consapevoli che lo è.Scudetto‘dei rossoneri, almeno per quest’anno, non può che essere una e una sola, qualificazione alla Champions. Al contrario, un disfattismo immotivato rischierebbe di annullare uno dei motori del Milan nell’intero anno solare 2020, ovvero l’entusiasmo. Nella partita contro il Genoa, i rossoneri avevano quattro giocatori altamente titolati non sono disponibili (Ad Ibra, Kjaer e Bennacer si è aggiunta la pesantissima assenza di Theo Hernandez) e Gabbia, prima riserva in difesa. La sconfitta evitata grazie al primo gol di Kalulu (brutto su entrambi i gol rossoblù, nella prima con la ‘complicità’ di un Romagnoli distratto) è l’ennesima dimostrazione di quanto sia difficile mettere fuori gioco questa squadra. La Calabria continua ad avere una prestazione altissima, trovando anche il gol stasera, dopo quello annullato per fuorigioco contro il Verona. Il solito Gigio ha parato il risultato su un rovesciamento di Scamacca. Sì, Scamacca, torneremo presto.
UN LAVORO SEMPRE FATTO – “Un po ‘” sarebbe bastato per fornire a Stefano Pioli un ventaglio più ampio, in grado di sopperire alle assenze nei ruoli più aperti. Una squadra che punta a tornare in Champions non può pensare di ritrovarsi a giocare senza primi suggerimenti appena manca Zlatan Ibrahimovic. Era impensabile presumere che il gigante svedese potesse giocare a tutte le partite, avendo 39 anni. Il distacco in quella zona del campo era già evidente in estate, ma la società, probabilmente per motivi economici, non ha voluto intervenire, convinta che Rebic, Leao e il giovane Colombo potessero bastare come sostituti di Ibra. Sarebbe bastato uno Scamacca, arrivato al Genoa in prestito nell’ultima seduta di mercato, giusto per farsi un nome senza dover dissanguare le casse del club di via Aldo Rossi. Lo stesso vale per la difesa centrale. Con Romagnoli e Musacchio che iniziano la nuova stagione già fermati ai box e con Duarte che non ha mai convinto Pioli veramente, un rinforzo in quella zona del campo è stato molto necessario. In caso contrario, Pioli è costretto a schierarsi in due partite ultra delicate una primavera come Kalulu. La proprietà, però, può rimediare al calciomercato di gennaio e dare a Stefano Pioli quelle due pedine che possono rendere il Milan davvero competitivo per la seconda parte di stagione.
LEAO, DOVE SEI? – Con le buone o con le cattive, il Milan è riuscito a non perdere ancora questa sera, allungando a 24 la striscia di risultati utili consecutivi in Serie A. La nota più negativa della serata rossonera è Rafael Leao. Il portoghese quest’anno sembrava essersi voltato e aveva iniziato a incidere in termini di gol, ma soprattutto di assist, come quelli confezionati molto preziosi per Ibra e Saelemaekers contro Inter e Roma. Poi, però, l’ex Porto si è infortunato al tendine del ginocchio con la Nazionale Under 21 e, dal suo ritorno, sembrava giocare come se avesse il freno a mano tirato. Certamente il suo atteggiamento in campo non è dei migliori, ma l’impressione è che non stia assolutamente facendo bene dal punto di vista atletico. Forse il piccolo problema provato in una scivolata su Gervinho contro il Parma crea ancora qualche difficoltà di movimento. Quello che è evidente è che, anche quando ha la possibilità di scatenare la sua progressione in campo aperto, non ha l’esplosività che aveva dimostrato fino a poche settimane fa. Con il ritorno di Ibrahimovic ormai imminente e con Rebic che torna ad occupare la fascia sinistra di conseguenza, la posizione di partenza di Leao inizia a scricchiolare. Così come cominciano ad apparire delle piccole crepe in rossonero, che non ha concluso due partite consecutive di campionato senza vincere per 9 mesi, nelle ultime due partite prima del blocco (Milan-Fiorentina 1-1 del 22 febbraio e Milan-Genoa 1- 2 dell’8 marzo). L’Inter è arrivata in fondo e la Roma domani può accorciare il distacco, ma il punticino ha vinto con le unghie e con i denti da Marassi, che permette al Milan di restare in testa alla classifica per almeno una settimana, è il segnale che questa squadra può rallentare. giù, ma non ha intenzione di fermarsi.
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