La senatrice Marinella Pacifico, capo del Gruppo parlamentare di amicizia italo-tunisino, ha affermato che “il presidente Kais Saied ha mirato con la sua decisione di licenziare 57 giudici per riportare lo Stato tunisino sulla strada della giustizia e della legittimità”.
In un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa italiana AgenParl, il senatore italiano ha parlato del contenuto del DPR n. 516 del 1 giugno 2022, che prevede la revoca dei giudici, dicendo: “I giudici licenziati sono accusati di ostruzione alla giustizia, corruzione e una serie di cattiva condotta nei casi pendenti”.
Sottolinea che l’articolo 20 aggiunto al decreto legge n. 11 che istituisce il Consiglio superiore della magistratura provvisoria autorizza tale decreto repubblicano. Autorizza il Presidente della Repubblica a revocare i giudici per un atto loro attribuito e idoneo a ledere l’onorabilità, l’indipendenza o la buona condotta della magistratura.
Necessaria riforma giudiziaria
Come espresso dal senatore italiano Supportare il Capo dello Stato nel suo programma di riforma della giustiziadesiderando vederlo, “Le autorità tunisine stanno rispondendo il più rapidamente possibile alle richieste di responsabilità per molti casi che sono rimasti in sospeso davanti ai tribunali per anni”, ha aggiunto.
“Colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà alle famiglie che aspettano con ansia di conoscere la verità”.E la solidarietà dichiarata con gli oppositori risentiti della giustizia non sta facendo il suo lavoro.
“In un Paese con tradizioni democratiche come la Tunisia, è inconcepibile che gli autori di questi crimini efferati possano farla franca”.Il senatore italiano, il cui Paese non è stato in grado di combattere le mafie di ogni tipo con le loro ramificazioni politiche senza un impegno per la giustizia, è stato confermato dall’Operazione Mani Politi, negli anni ’90.
Il pesce marcisce dalla testa
Il decreto presidenziale n. 516 del 1 giugno 2022 che destituisce 57 giudici è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica tunisina. Tra i giudici destituiti vi sono l’ex primo presidente della Corte di cassazione, Tayeb Rached, l’ex pubblico ministero del Tribunale di primo grado di Tunisi, Bashir Al-Akrami, e l’ex presidente del Consiglio superiore della magistratura, Youssef Bouzakher. O come si suol dire: “Il pesce marcisce dalla testa.”
IB (con rubinetto).
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