La Federazione francese dei commercianti di eventi (Unime) considera le misure annunciate “sproporzionate” e avverte che le conseguenze saranno “orribili” per un settore già accusato di 130 eventi cancellati a gennaio e una perdita di fatturato di quasi 1 miliardo di euro.
Il settore degli eventi ha dichiarato martedì di essere “sbalordito” dal fatto che gli incontri siano stati limitati a 2.000 persone al chiuso e 5.000 all’aperto, il che porterà a una serie di cancellazioni per chiedere l’aiuto del governo.
“In un anno e mezzo di crisi, non sapevamo di una misura del genere, quindi è improvvisa e sproporzionata. Le conseguenze saranno disastrose e noi, come il modello italiano, chiediamo un risarcimento ragionevole”, hanno affermato Renaud Hamidi e Pierre-Louis Rocarez, copresidenti della Federazione francese dei commercianti di minori (UNIMIF), in una dichiarazione rilasciata martedì sera.
Il sindacato ha sostenuto che “nel solo gennaio 2022 sono già stati cancellati 130 eventi, una perdita di vendite di quasi 1 miliardo di euro e benefici economici simili per le regioni”.
“Perdite spregevoli”
Tra i suoi 400 soci, Unimev annovera organizzatori di mostre, convegni, centri espositivi e centri congressi. Si teme che il settore “registri pesanti perdite che aumenteranno con queste nuove misure”.
Tra i principali eventi rinviati per affrontare l’epidemia di inquinamento c’è il 49° Festival internazionale del fumetto di Angoulême, programmato provvisoriamente per il 27-30 gennaio 2022.
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