Nelle ultime stagioni, possiamo vedere la presenza regolare di sette club ai vertici della classifica: Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Atalanta. Un dato che può ricordarci i primi anni 2000, quando sette società di sci di fondo gareggiarono per la vetta della Serie A. Un ritorno al fenomeno che tende a riapparire nel campionato italiano.
L’era delle Sette Sorelle o nostalgia per il Calcio negli anni ’90
Il termine “Seven Sisters” è apparso tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 per riferirsi ai sette club nella lotta per lo scudetto. Tra loro c’erano Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Parma e Fiorentina. Tutti questi club erano, per la maggior parte, sostenuti finanziariamente da importanti gruppi industriali o grandi uomini d’affari. Tra i club supportati da grandi gruppi industriali c’era l’AC Parma di proprietà di Parmalat, azienda parmigiana specializzata in prodotti lattiero-caseari. I club rumeni erano di proprietà di due potenti uomini d’affari: Franco Sensi, il magnate del petrolio della Roma e Sergio Cragnotti dalla parte della Lazio. Juventus e Inter, con il sostegno rispettivamente delle famiglie Agnelli e Moratti, senza contare che il Milan, il magnate italiano dei media Silvio Berlusconi, ha completato la scena nella vetta della Serie A. Grazie a questo ampio sostegno finanziario, il calcio italiano si è ritrovato sotto controllo. Sette competizioni forti dominano lo scudetto ogni stagione. La competitività è stata accertata guardando il record della Serie A dal 1998 al 2001, dove quattro squadre diverse avrebbero vinto i titoli del campionato italiano (1998: Juventus, 1999: Milan, 2000: Lazio, 2001: Roma).
Una tendenza che sta riemergendo?
Nelle ultime stagioni, possiamo vedere la rinascita di questo fenomeno con sette club che staccano la spina ai posti europei nella prima divisione: Juventus, Inter, Milan, AS Roma, Napoli, Lazio e Atalanta. Possiamo datare questa tendenza dalla stagione 2016/2017, quando tutti questi club sono finiti tra i primi sette del torneo. Rebelotte la prossima stagione dove assisteremo esattamente allo stesso fenomeno. La stagione 2018/19 vede l’arrivo di un ospite a sorpresa al vertice della classifica, il Torino che ha chiuso settimo, davanti all’ottava Lazio prima che quest’ultima riconquistasse il posto tra i primi sette nel corso della stagione 2019/2020. Lords Ranking “nella Serie A italiana, permettendoci di trovare le sette donne tra le prime sette della classifica. Nelle ultime quattro stagioni abbiamo ottenuto le migliori 7 volte tre volte, e comprende Juventus, Inter, Milan, Napoli. , Roma, Lazio e Atalanta. In questa stagione una volta. Altro, questi club hanno occupato i primi sette posti in classifica, indicando una lieve “terra di nessuno” con sei punti tra Lazio, settima con 40 punti, e Sassuolo, ottavo con 34 punti .
Una buona cosa per la prima divisione?
Se guardiamo da un punto di vista liberale, allora possiamo dire che la presenza permanente di sette club al vertice della classifica italiana è un bene per il calcio italiano. Questo stabilizzerebbe i club più grandi e quindi ci darebbe grandi poster e una violenta lotta per i campioni. Grande promozione per i potenti che rende più facile e costosa la vendita del campionato italiano all’estero. Tuttavia, se assumiamo una visione più equa e socialista, possiamo chiederci se il divario tra i migliori club e il resto del campionato sia una buona cosa per la Prima Divisione. Il rischio di un divario così grande tra i primi 7 e il più grande che altri club potrebbero provocare rapidamente un campionato a due velocità se così non fosse, mettendo così a repentaglio la credibilità della Serie A al centro e in fondo alla classifica.
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