Redazione Media365, Inserito lunedì 17 ottobre 2022 alle 11:30.
Rafaela Pimenta, avvocato brasiliana e agente di Paul Pogba, parla per la prima volta del caso.
Raffaella Pimenta è stata riservata fino ad allora, quando è stata nominata la madre surrogata di Paul Pogba, e ha finalmente parlato. L’avvocato di origine brasiliana parla di quello che ha passato il suo cliente e Decisioni prese per evitare che questo tipo di cose si ripeta in futuro.
Pogba si vergognava di quello che gli stava succedendo
“Problema di estorsioni? Questo è un problema ricorrente tra i giocatori (…) Sono minacciati perché troppo esposti. Sono silenziosi mentre vivono in periodi di stress estremo (…) Paul ha fatto tutto quello che aveva”, ha detto in un’intervista a Tuttosport. La denuncia presentata lo scorso agosto contro gli estorsionisti ha avuto l’effetto sperato. Matthias è stato accusato e Paul beneficia di una maggiore sorveglianza della polizia.
Ha poi fatto notare che Paul all’inizio si “vergognava” ed è per questo che non ha prestato attenzione abbastanza velocemente: “Avrebbe potuto dirmelo prima ma ho capito. Perché non è facile parlare di queste cose e spesso si cerca di risolvere te stesso, perché ti vergogni, perché hai paura.” Ma quando Paolo decise di parlare, le cose andarono verso una soluzione”.
Pogba vuole aiutare coloro che stanno vivendo lo stesso incubo
Pimenta non intende accontentarsi di questa sola azione legale. Sa che deve lavorare di più contro questo parassita che a volte può essere l’entourage di un giocatore. “Con Paul abbiamo immaginato un progetto: sviluppare una piattaforma per la salute mentale di un calciatore. Una piattaforma anonima per il counselling, perché non tutti riescono a superare determinati problemi”. Un’iniziativa lodevole che dovrebbe portare avanti le cose.
L’avvocato, infine, ha preso atto dello stato di forma di La Pioche, che secondo l’ultimo Echoes potrebbe essere riportato in campo ai primi di novembre. Ha anche parlato della decisione del giocatore di non sottoporsi a un intervento chirurgico. “La Juventus ha fatto bene a dargli questa libertà di decisione, perché il suo ginocchio è il suo ginocchio. Adesso non è un medico e nemmeno io. Abbiamo ascoltato molti specialisti, la maggior parte ha suggerito l’operazione, alcuni hanno suggerito un trattamento conservativo. Ovviamente, quando si vuole evitare l’operazione tendo ad ascoltare chi dice: trattamento conservativo… ci abbiamo provato ed è andata male perché era convinto che con il trattamento conservativo sarebbe tornato prima. al più presto per aiutare la squadra, fortunatamente ora è finita e presto tornerà in campo con la Juventus.