Lunedì, un portavoce del Pentagono ha confermato che la Russia sta reclutando mercenari siriani con esperienza nella guerriglia urbana per combattere in Ucraina.
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“Riteniamo che le notizie secondo cui loro (i russi) stanno reclutando combattenti siriani per rafforzare le loro forze in Ucraina siano corrette”, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby.
“È interessante che Putin si ritrovi a rivolgersi a combattenti stranieri”, ha proseguito, rendendosi conto che, secondo il Pentagono, la Russia ha impegnato in Ucraina praticamente tutte le forze combattenti che in questi mesi si sono ammassate al confine. L’esercito russo-ucraino è stimato, da Washington, in più di 150.000 soldati.
Il Wall Street Journal ha riferito domenica che Mosca, che ha lanciato un’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio e ha incontrato una resistenza inaspettata, negli ultimi giorni ha iniziato a reclutare combattenti siriani da utilizzare nel controllo urbano.
Un funzionario statunitense ha anche detto al quotidiano economico che alcuni combattenti siriani sono già in Russia, preparandosi a unirsi alla lotta in Ucraina.
Kirby ha riconosciuto che il Pentagono, tuttavia, non ha una “visione completa” di chi viene reclutato per unirsi all’offensiva russa, o di quanti.
La Russia è coinvolta nel conflitto siriano dal 2015 a fianco del regime del presidente Bashar al-Assad.
Combattenti stranieri sono già presenti su entrambi i lati del fronte in Ucraina.
L’uomo forte ceceno Ramzan Kadyrov, un ex ribelle diventato alleato del Cremlino, ha pubblicato video di combattenti ceceni in Ucraina e ha detto che alcuni di loro erano stati uccisi nei combattimenti.
Dall’altra parte del fronte, secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, decine di migliaia di volontari sono giunti in Ucraina per unire le sue forze.
Kiev e Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, rimangono sotto il controllo del governo ucraino, mentre la Russia ha conquistato la città portuale di Kherson e intensificato i bombardamenti sui centri urbani in tutto il paese.
L’invasion russe, qui en est maintenant à son douzième jour, a vu plus de 1,5 million de personnes fuir le pays dans ce que l’ONU a qualifié de crisi de réfugiés à la croissance la plus rapide en Europe depuis la Seconde Guerra mondiale.
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