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Il Napoli contesta le operazioni fraudolente dell’Operazione Osimhen

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Il Napoli contesta le operazioni fraudolente dell’Operazione Osimhen

L’avvocato del club del Napoli ha difeso giovedì il “sincerità dell’operazioneche nell’estate del 2020 ha portato in Italia l’attaccante nigeriano Victor Osimhen, dal Lille, in risposta alle accuse di frode contabile contro il club napoletano.

Abbiamo evidenziato la sincerità dell’operazione, dimostrando come il valore di Osimhen (acquistato dal club del Lille, ndr), e dei quattro giocatori trasferiti dal Napoli al Lille, sia stato determinato sulla base di considerazioni di natura tecnica“, assicura l’avvocato Mattia Grassani in un’intervista al Corriere dello Sport.

Parallelamente all’acquisto di Osimhen, il Napoli aveva abbassato il conto vendendo in parallelo quattro giocatori al Lille per circa 20 milioni di euro. Questa somma è considerata dalla stampa sopravvalutata poiché tre di questi giocatori infatti non hanno mai giocato a Lille e ora giocano in 3a divisione e inferiore in Italia.

Il Napoli, come le altre dieci società perseguite dalla giustizia sportiva per presunte frodi contabili, tra cui la Juventus Torino, avrebbe dovuto difendere le proprie argomentazioni giovedì nel corso del procedimento avviato martedì dalla Federazione.

Tutte queste società sono accusate di aver riconosciuto, in sede di cessione, plusvalenze ritenute eccessive rispetto al valore dei calciatori ceduti, al fine di migliorare il proprio andamento contabile.

I club rischiano multe e i dirigenti la squalifica, come il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nei confronti del quale il pm della Federazione italiana ha chiesto undici mesi di squalifica.

L’avvocato del Napoli contesta di passaggio il metodo utilizzato dall’accusa per rivalutare al ribasso gli importi di cessione pagati dai club.

È stato introdotto un metodo bizzarro, riconosciuto da nessun ente o autorità“, nota Me Grassani, insistendo su “l’autonomia dei negoziati” club in trasferta e “l’impossibilità di individuare criteri oggettivi per la valutazione dei calciatori, o quantomeno l’assenza di regolamenti in materia“.

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