martedì, Novembre 19, 2024
EconomiaIl governo sta cercando di imporre una tassa sulle società autostradali

Il governo sta cercando di imporre una tassa sulle società autostradali

-

Il 24 febbraio il primo ministro Elizabeth Borne ha annunciato il colore: per finanziare un costoso piano di ringiovanimento della rete ferroviaria, il suo governo ha voluto coinvolgere le compagnie autostradali e di trasporto aereo. Un’intenzione confermata il 21 agosto dal ministro dei Trasporti, Clement Bonn, che voleva rassicurare gli automobilisti: “Se c’è una tassa, non avrà alcun effetto sul pedaggio.”

In OpsHa chiarito ancora una volta che l’ambiente non dovrebbe essere, per i francesi, “Nessun disagio, nessuna punizione”.. Ma a pochi giorni dalla definizione del bilancio, i parametri della tassa sono ancora sconosciuti. Percy, che spera di guadagnare tra i 300 ei 500 milioni di euro all’anno, e forse di più, ha un grattacapo: sicuramente i concessionari autostradali (Vinci, Evag o Apertis) sarebbero “immuni” da qualsiasi nuova tassa che venisse imposta in particolare. Indirizza la loro attività.

Per le filiali delle spagnole Vinci, Eiffage o Abertis, la situazione è molto chiara. Dopo la privatizzazione delle società autostradali – organizzata quando Dominique de Villepin era primo ministro e Bruno Le Maire il suo più stretto consigliere – la legge prometteva di preservare la privatizzazione delle società autostradali. “equilibrio economico e finanziario” restringimento. È un’affermazione che si è rafforzata e articolata nel 2015, durante i negoziati sul piano di risanamento dell’autostrada tra Emmanuel Macron, allora ministro dell’Economia, ed Elisabeth Born, allora direttrice della Corte di Ségolène Royal.

Leggi anche: Il materiale è riservato ai nostri abbonati Tra lo Stato francese e le società autostradali, un ridicolo contenzioso fiscale

Garanzia di “stabilità delle detrazioni obbligatorie”

“È la sezione 32.”, spieghiamo a Vinci Autoroutes. Ha una storia: dopo il fallimento delle tasse ambientali, all’indomani della rivoluzione bretoniana dei “cappelli rossi”, è stato necessario risarcire l’impresa italiana che aveva installato i portici. Lo Stato ha poi imposto alle società autostradali di versare in bolletta un “contributo volontario straordinario” di 60 milioni di euro all’anno per vent’anni, ovvero più di 1 miliardo di euro. In cambio, le società di gestione delle autostrade ottennero un’assicurazione Stabilità delle detrazioni obbligatoriecon la garanzia che se “Equilibrio economico e finanziario della franchigia” era destinato a peggiorare, Misure compensative, in particolare tariffe, sarà preso. In altre parole: le multinazionali approveranno le nuove tasse.

READ  Lezioni di gestione del calcio

Emmanuel Macron lo ha spiegato lui stesso davanti al Senato il 9 aprile 2015, dicendo: “Sarà previsto un contributo volontario da parte delle società concessionarie autostradali per finanziare le infrastrutture pubbliche (…). Allo stesso tempo il governo (…) Durante questo periodo non verranno generate commissioni o costi specifici. Queste società vedranno solo tagli o aumenti delle tasse in tutte le società. » Forti di questo annuncio, i dirigenti di Vinci Autoroutes e di Eiffage respingono ogni nuova tassa e si preparano a confermare i loro contratti in tribunale.

Hai il 51,83% di questo articolo da leggere. Quanto segue è riservato agli abbonati.

articoli Correlati

ultimi post