A due anni e mezzo dalla caduta di Bouteflika, l’Algeria sta ancora lottando per recuperare i soldi sottratti dal clan dell’ex presidente.
Si scopre durante le prove dell’oligarca, quanto saccheggio ti lascia senza parole. Conosciuto per essere vicino a Said Bouteflika, Ali Haddad da solo ha beneficiato illegalmente di 452 prestiti bancari e 275 contratti pubblici per un valore totale di 100 miliardi di dinari, ovvero più di 800 milioni di dollari. Peggio ancora, l’ex oligarca possiede asset finanziari e immobiliari in Spagna, Dubai, Francia, Svizzera e Regno Unito.
E tutto questo è solo la punta dell’iceberg, perché quanto rivelato dai processi a uomini d’affari ed ex ministri mostra decine di miliardi di dollari sottratti durante i vent’anni di governo di Bouteflika.
Dov’è il problema del rimborso del denaro sottratto?
Il presidente Abdelmadjid Tebboune, eletto nel dicembre 2019, aveva fatto del recupero dei fondi sottratti un pilastro della campagna elettorale. Dal suo insediamento, il capo dello Stato ha avviato la macchina giudiziaria per scovare questi fondi depredati, ma il caso stenta ad andare avanti.
In tutto, lo scorso giugno, i tribunali algerini hanno emesso 53 richieste di tribunali internazionali per individuare i fondi sottratti. Tali richieste legali erano dirette principalmente a Cina, Francia, Spagna, Svizzera, Panama, Italia, Lussemburgo, Stati Uniti d’America, Emirati Arabi Uniti e Canada.
Queste richieste di cooperazione giudiziaria internazionale avanzano il fascicolo? Secondo gli specialisti, l’andamento delle procedure per il recupero dei fondi sottratti dipende da diversi fattori, tra cui la trattativa con gli imputati, proposta che il governo si appresta a sottoporre al Parlamento.
La strategia del nuovo governo
Il governo considera il modo più rapido per recuperare i fondi sottratti e il governo vuole adottare il “metodo di liquidazione amichevole”. La proposta fa parte del piano d’azione del governo Ben Abd al-Rahman.
Le linee principali del piano d’azione del governo non dettagliano le procedure per “questo tipo di accordo amichevole” ma tutto indica che lo stato si sta muovendo verso la “negoziazione” con l’oligarchia. Significa: un pagamento all’erario pubblico in cambio dell’attenuazione della pena.
Va notato che diversi partiti politici, tra cui il Movimento Bena e Le Front El Moustakbal (FM), hanno proposto questa procedura di composizione amichevole. Inoltre, Abdelkader bin Qurainah ha ripetutamente invitato le autorità a negoziare con gli uomini d’affari. Secondo lui, “questi negoziati” potrebbero consentire all’Algeria di recuperare 200 miliardi di dollari.
Lunedì prossimo, il governo presenterà il suo piano d’azione ai membri dell’Assemblea nazionale del popolo (APN). Il Parlamento approva la proposta di composizione amichevole? I pochi accetteranno di negoziare? Il tempo lo dirà.
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