La decisione è stata appena presa dal governo italiano, che ha annunciato la creazione di un comitato per classificare le opere cinematografiche.
Il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, ha appena annunciato la fine della censura cinematografica in Italia, Lo ha annunciato l’Agence France-Presse. Ovviamente questo significa che non è più possibile per lo Stato vietare le produzioni teatrali di un film, così come le scene non possono più essere modificate o rifilate – per ragioni etiche o anche religiose – per ottenere un visto di esercizio.
Ciò a favore del sistema di autoregolamentazione: il Comitato per la Classificazione delle Imprese Cinematografiche, composto da 49 membri, dovrà verificare entro venti giorni che le opere siano classificate in base all’età degli spettatori.
Pasolini, Visconti …
Fondata nel 1914, questa censura ha conferito ad alcuni film lo status di veri martiri del cinema, ad esempio Salo o 120 giorni di Sodoma Di Pasolini. Il film è uscito nel 1975, ha suscitato scandalo ed è stato immediatamente bandito in molti paesi, come quasi tutti gli altri suoi film.
Altri esempi, Olocausto cannibale Del regista italiano Rogiero Deodato, OR Roco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti. Di recente, la commedia del duo Daniele Sebre e Franco Maresco, Tutù che vive due volte, Ha suscitato indignazione pubblica in Vaticano e, sebbene il film fosse sostenuto da denaro pubblico, è stato bandito pochi giorni dopo la sua uscita nel 1998.