“Io non sono razzista ma la pizza fatta da questo “negro” non la voglio”. È questa la frase razzista pronunciata da un cliente cinquantenne in una pizzeria di Licata, un piccolo paese della Sicilia. Dopo aver ordinato telefonicamente due pizze da asporto, riferisce il Corriere della Sera questo 28 novembre l’uomo si è recato al ristorante e ha finalmente lasciato le pizze sul bancone dopo aver visto i pizzaioli.
Dal Gambia a Lampedusa, l’epopea dei pizzaioli
Luis e Wurry, i pizzaioli in questione, vengono dal Gambia. Luis è arrivato a Lampedusa all’età di 8 anni. Solo nel 2022, all’età di 19 anni, è riuscito a tornare in Gambia per la prima volta. Il giovane ha potuto così rivedere la sua famiglia, grazie allo stage, diventato contratto di lavoro, trovato nel 2020 presso la pizzeria siciliana “Fauzzerìa”, ottenendo poi il permesso di soggiorno.
Da allora, Luis “paga le tasse in Italia e ha potuto dimostrare ai suoi cari che i sacrifici sopportati per compiere questo viaggio pieno di speranza verso un futuro incerto hanno dato i loro frutti” evoca il Corriere della Sera.
Il suo universitario Wurry, anche lui gambiano, si era presentato tre anni fa anche a Gianluca Graci, il gestore della pizzeria di Licata. Tra il resto del personale ci sono ancora tre profughi, di cui due albanesi.
“Sono rimasto molto turbato quando questo ragazzo ha lasciato le pizze sul banconedice Gianluca Graci. Non cercò nemmeno di farsi sentire da Luis e Wurry, che erano davanti a lui. Non capisco. Basti pensare che Licata una volta aveva 55.000 abitanti e che ora siamo 22.000: vuol dire che anche noi stiamo diventando migranti.“.
Si ricorda che i pizzaioli non sono tenuti a farlo: la pizza la devono portare i clienti. “Fatta da loro non la vogliamo”. Titola: “Non riesco a capire” https://t.co/PA9Cpke6kV
— Corriere della Sera (@Corriere) 28 novembre 2023
La reazione degli internauti non si è fatta attendere
L’atto razzista del suo cliente, purtroppo, non è un caso isolato. “L’anno scorso, continua Gianluca Graci, mio padre, ex poliziotto, mi ha detto che un suo collega non veniva più a mangiare le sue pizze qui a causa della gente di colore, anche se usava un altro termine. (…) Un collega di mio fratello ha detto la stessa cosa. E poi ti dicono ancora ‘non sono razzista però’…“.
“Da siciliano, andato all’estero per trovare condizioni di vita migliori, mi VERGOGNO di questo cliente“, protestò un internauta.”Spero che almeno abbia pagato le pizze“ne scrive un altro.”Bravi a Gianluca e Roberta (dirigenti), Se ci fossero più persone come te, il mondo sarebbe un posto migliore. Non spreco le mie parole con l’altro individuo, non se lo merita“, saluta un altro.
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