Sta diventando un’abitudine sulla Ronde de l’isard. Per la quarta volta consecutiva, il team SEG Racing Academy ha vinto la prima tappa dell’evento internazionale riservato ai piloti under 23 anni. Questa volta è stato l’italiano Marco Frigo a dimostrarsi il più furbo, vincendo in solitaria a Montauban al termine di una prima tappa ancora una volta spettinata. Anche in questo caso, questa è una tradizione delle corse cara a Guy Sans. Dall’inizio alla fine, non si è “scollegato”. Dai primi ettometri, attacca. Tra i coraggiosi, l’unico ariégeois della manifestazione, Elliot Philippon. Il giovane residente della formazione occitana mostra lì tutta la sua voglia. Ma il livello è alto, molto alto tra i 124 piloti al via quest’anno. A poco più di 100 chilometri dal traguardo, ce ne sono 8 e 11 da portare in cielo. Non lo sappiamo ancora, questa è la mossa giusta. Il plotone è rimasto intrappolato. Ai piedi della seconda salita di giornata, la Côte de Larrazet, il gruppo si divide in due. Sono iniziate le grandi manovre.
Un arrivo tortuoso favorevole a un uomo solo
Dietro, sotto la guida del team Uno-X Dare Development, il gruppo è in fila indiana. Le squadre uniscono le forze per ripartire. Ma, di fronte, non la sentiamo così. A tre chilometri dal traguardo, l’italiano Marco Frigo tenta la fortuna in falsopiano in salita. Potente, prende rapidamente la sua facilità. Ha poi approfittato del tortuoso traguardo di Montauban per aumentare il suo vantaggio e vincere con un bel po’ di vantaggio davanti a Max Walker (Trinity Racing) e Aaron Vander Beken (Lotto Soudal Development Team), vicini (già) ai 30 secondi. Il primo successo stagionale per il campione europeo d’Italia spera nel 2019. “Non credevo affatto che la fuga sarebbe andata fino in fondo. Nel gruppo abbiamo guidato senza fare troppo. Ho dovuto anticipare lo sprint” . Ha fatto bene. Dietro, non è sicuro chi può ma quasi. Maxime Richard (CC Etupes Le Doubs Pays de Montgelliard) ha dato tutto. Il francese ha preso il buon tiro con il suo compagno di squadra, Eliott Pierre. “Con Eliott, siamo stati un po’ onesti. Il frigorifero era molto, molto forte.” Settimo l’anno scorso alla vigilia dell’ultima tappa, Maxime Richard si è dovuto ritirare dopo una caduta. “Ce l’ho ancora in gola.” Lui, come tanti altri, ha l’ambizione di brillare alla Ronde de l’isard 2021.
Ancora oggi dovremo spogliarci per ingoiare i 168 chilometri tra Faudouas (Tarn-et-Garonne) e Lannemezan (Alti Pirenei). Un passo che non è una passeggiata nel parco. È anche catalogato come “valle” dagli organizzatori. Chi arrampica un po’ meno bene dovrà tentare la fortuna prima degli ultimi tre abbondanti giorni. Marc Frigo ha già allargato le distanze per una prima tappa. È solo un inizio. La Ronde non è mai avara di sorprese, spettacolo e colpi di scena.
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