GRANDE DECRITTO – La demografia transalpina, da anni a mezz’asta, sembra tanto meno in grado di riprendersi in quanto viene rifiutato il ricorso all’immigrazione.
Roma
Ancora una volta, nel 2022, l’Italia avrà avuto meno bambini: quasi 394.000 nascite, ovvero una buona metà delle nascite in Francia. La demografia italiana continua il suo declino iniziato nel 2010. E la sua popolazione, dai 60,8 milioni del 2015, è già scesa a meno di 59 milioni, nonostante l’immigrazione dinamica dal 2000. In vent’anni il numero degli stranieri è passato da 1 milione a 5,2 milioni.
Il declino può essere fermato?
Un fenomeno tira l’altro per spiegare questo continuo calo delle nascite: il crollo del tasso di fecondità, da 2,51 figli per coppia nel 1963 a 1,44 nel 2010 e 1,25 oggi. È il secondo più basso in Europa dopo quello della Spagna. Se finalmente sembra stabilizzarsi, la sua caduta è così antica che ogni generazione è meno numerosa di quella che la precede. Inoltre, spiega Alessandro Rosina, docente di demografia all’Università Cattolica di Milano, “con sempre meno donne in età fertile, le nascite continueranno a diminuire anche se noi…
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