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I pericoli dello scrivere sulla mafia rumena

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I pericoli dello scrivere sulla mafia rumena

Per i giornalisti interessati al lato oscuro dell’Italia di oggi, il Paese rimane un luogo pericoloso, afferma Federica Angeli, l’ultima oratrice della serie “Voices of Freedom Around the World”.

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 ott 2022 – 09:03

Michelle Novaga

La giornalista italiana vive da nove anni sotto la protezione della polizia, a causa della sua cronaca sulla mafia nella località balneare di Ostia a Roma. “La libertà di parola, per me, è la libertà di poter dire cose che nessuno vuole dire”, spiega.

All’età di 46 anni pubblica quotidianamente inchieste sulle reti della criminalità organizzata La Repubblica Da più di vent’anni.

Dopo un suo articolo su Ostia, Federica Angeli ha iniziato a ricevere serie minacce. “Attraverso questa indagine ho incontrato enormi difficoltà sociali anche perché c’è una resistenza culturale qui a Roma a credere che ci sia una mafia che parli il romanesco: per molti la mafia in Italia dovrebbe esistere solo al sud, ”, ha raccontato a SWI swissinfo.ch nel cortile della panchina romana. a La Repubblica. L’intervista è stata moderata da due agenti, che hanno monitorato il giornalista 24 ore su 24.

Grazie al suo lavoro fu smantellata una banda criminale guidata dalla famiglia Spada, che chiedeva protezione ai mercanti e diffondeva paura lungo il litorale romano. Nel gennaio 2022, in un ampio processo a carico di 17 capi del gruppo criminale e dei suoi affiliati, la Cassazione ha stabilito che il clan Spada era attivo ad Ostia, confermando quanto rivelato da Federica Angeli.

Il giornalista è stato insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella nel 2015, e tre anni dopo ha anche scritto un libro: Manu disarmata: record di millesettecento giorni sotto la protezione della polizia. La pubblicazione ebbe un tale successo da ispirare anche un film diretto da Claudio Bonevento con l’attrice Claudia Gerini nei panni di Federica Angeli.

serie sulla libertà di espressione

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