Giovedì i paesi del Gruppo dei Sette hanno condannato il tentativo della Corea del Nord di lanciare un satellite utilizzando la tecnologia dei missili balistici, descrivendolo come una “flagrante violazione” di diverse risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
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Nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale, la Corea del Nord è accusata di continuare la “escalation” con un “numero record di lanci di missili balistici”. Ciò, aggiunge il comunicato stampa, testimonia la sua “determinazione a sviluppare e diversificare le sue capacità nucleari e balistiche illegali”.
Il comunicato stampa, diffuso a Bruxelles, capitale dell’Unione europea, è stato firmato dai ministri degli Esteri del Gruppo dei Sette (Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia e Regno Unito), con cui il leader entra nella Comunità Europea. Il diplomatico Josep Borrell.
“Ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta che la Corea del Nord abbandoni le sue armi nucleari, i programmi nucleari esistenti e tutte le altre armi di distruzione di massa e i programmi missilistici balistici in modo completo, verificabile e irreversibile”.
Chiedono inoltre che Pyongyang “rispetti pienamente tutti gli obblighi derivanti dalle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Hanno aggiunto che “la Corea del Nord non può e non otterrà mai lo status di stato dotato di armi nucleari ai sensi del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.
La Corea del Nord ha dichiarato giovedì che il suo secondo tentativo in tre mesi di mettere in orbita un satellite spia è fallito e ha promesso di riprovare in ottobre.
La presidenza americana si è affrettata a denunciare questo tentativo di lancio, accusandolo di “esacerbare le tensioni”.
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