In totale, il tribunale ha assolto undici club italiani, tra cui Juventus e Napoli, dopo aver sospettato di frode durante vari trasferimenti.
Venerdì la giustizia sportiva italiana ha assolto tutti gli undici club, tra cui Juventus, Torino e Napoli, e i 60 dirigenti sono stati perseguiti per possibile frode contabile durante i trasferimenti dei giocatori.
La FIGC, se non ha ancora pubblicato le proprie motivazioni, risulta essere in piena sintonia con i club che hanno contestato le accuse della procura federale di sopravvalutare i prezzi di vendita di alcuni calciatori e di registrarli così in inspiegabili plusvalenze.
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“Il tribunale ha assolto tutti i club, dirigenti e direttori di club deferiti dal procuratore federaleLo ha annunciato il sindacato in un comunicato. “Le motivazioni verranno pubblicate nei prossimi giorni‘, lei spiegò.
Martedì, aprendo il procedimento, il pubblico ministero ha chiesto in particolare una sospensione di un anno contro il presidente della Juventus Andrea Agnelli e una sospensione di 11 mesi contro il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.
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Oltre a Juventus e Napoli, gli altri tre club esclusi sono Sampdoria Genoa, Genoa ed Empoli. Due le preoccupazioni anche di due club di serie B (Parma e Pisa), due della Liga Pro (Terza Divisione, Pescara e Pro Vercelli) e due che non esistono più, Novara e Chievo Verona.
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I club coinvolti hanno rischiato principalmente una multa. Ma i 60 leader e rappresentanti che si sono indicati a titolo personale hanno rischiato sanzioni che potrebbero equivalere alla sospensione.
Tutti i club hanno contestato i criteri utilizzati dal procuratore federale per determinare il valore dei giocatori e si sono interrogati sui prezzi effettivamente pagati nei trasferimenti.
“Fu introdotto uno strano metodo, che non fu riconosciuto da nessun ente o autorità“, in particolare, ha criticato giovedì l’avvocato del Napoli Mattia Grassani in Corriere dello Sportsottolineandoindipendenza negoziale“club e”L’impossibilità di individuare criteri oggettivi per la valutazione dei giocatori, o quantomeno l’assenza di regolamenti in materia“.
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