Nuovo film di Wes Anderson (“Moonrise Kingdom”, “Grand Budapest Hotel”) è una mise en abyme: il relatore introduce un drammaturgo che scrive i dialoghi della sua opera successiva, le scenografie sembrano apparire dal nulla: qui lo spettatore è trasportato nel 1955 In “Asteroid City”, una piccola città sperduta nel mezzo del deserto ma con un’attrazione turistica, un cratere meteoritico si è formato molto tempo fa. È qui che si incontreranno Un gran numero di sostenitori Soldati, astronomi, ragazzi dotati, una star del cinema… per trascorrere il fine settimana a dimostrazioni di invenzioni scientifiche.
La ricetta di Wes Anderson Conosciuto per: un cast eccezionale, alcuni clienti abituali (Edward Norton, Adrien Brody), altri ospiti (Tom Hanks, Scarlett Johansson) e una messa in scena meticolosa e meticolosa, realizzata con inquadrature simmetriche e lunghe carrellate. Il problema è che ripetendo questa ricetta all’infinito, Anderson si prende gioco di se stesso e non sorprende più. La posta in gioco e i destini intersecanti dei personaggi di “Asteroid City” sono insignificanti e immobili, poiché sono intrappolati in una fase opprimente di comportamentismo. Rinchiudendosi nelle sue ossessioni estetiche, Wes Anderson ha finito per sembrare un vetrinista di un grande magazzino. certamente, Sempre carina… ma che noia!
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