(Port-au-Prince) Martine Moyes, l’ex first lady di Haiti, è stata ascoltata per diverse ore mercoledì, come testimone, dal giudice istruttore che indagava sull’assassinio del presidente Jovenel Moise, ucciso nella sua abitazione privata il 7 luglio da un pistolero. commando.
“Ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste”, ha detto Martin Moyes, dopo essere stato ascoltato nell’ufficio del pubblico ministero di Port-au-Prince, la capitale di Haiti.
Confermando di essersi costituita parte civile, l’ex first lady ha invitato a comparire davanti a un giudice le persone che avevano informazioni sul caso.
“Tutti dicono che nel nostro Paese non si può ottenere giustizia. Rivolgendosi ai pochi giornalisti che hanno potuto entrare nelle procure, anche se mi dicono che qui devo cominciare a chiedere giustizia”, ha aggiunto, ha aggiunto.
NSio Moyes ha detto che era pronto a sentire di nuovo la sua voce: “Non importa cosa, sono pronta. Non ho nulla di cui incolpare me stessa”, ha detto.
Martine Moyes, vestita di nero, era arrivata alla Procura di Port-au-Prince sotto l’alta protezione della polizia e permanentemente circondata da diverse guardie del corpo straniere pesantemente armate.
Mercoledì decine di sostenitori dell’ex capo di Stato si sono radunati davanti alla fondazione e nel suo cortile per mostrare il loro sostegno a Martin Moss.
La vedova del presidente assassinato aveva parlato per alcuni minuti, in privato, con il decano del tribunale di Port-au-Prince prima di trascorrere diverse ore nell’ufficio del giudice Gary O’Realen.
Dopo questa udienza, gli uomini della sicurezza incaricati di proteggerla l’hanno caricata nell’auto del convoglio che ha subito lasciato l’area, una zona del centro storico della capitale che da diversi mesi era sotto il controllo delle mafie.
Martin Moyes è stato gravemente ferito dal proiettile ed è stato evacuato negli Stati Uniti a poche ore dall’attacco del 7 luglio.
Era tornata brevemente ad Haiti, il 23 luglio, per i funerali nazionali organizzati in onore del marito a Cap-Haitien, la seconda città del Paese, prima di tornare in Florida per sottoporsi a diversi interventi chirurgici.
L’ex first lady è arrivata ad Haiti venerdì sera e lunedì ha trascorso alcune ore nel sud-ovest del Paese, devastato dal terremoto del 14 agosto che ha ucciso più di 2.200 persone.
A tre mesi dall’assassinio del presidente, ci sono ancora dubbi sugli sponsor di questo attentato, durante il quale un agente di polizia non è rimasto ferito.
Nell’ambito delle indagini sono stati arrestati quattro alti funzionari delle forze dell’ordine haitiano e un totale di quarantaquattro persone, tra cui 18 colombiani e due haitiani americani.
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