Martedì i leader occidentali hanno messo in guardia la Russia contro qualsiasi annessione del territorio ucraino e hanno offerto ancora una volta il loro sostegno alla città di Kiev, che da quasi sette mesi sta affrontando un’invasione da parte delle forze di Mosca.
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Sono stati raccolti in video nell’ambito del vertice “Crimea Platform”, una formula che riunisce i principali paesi sostenitori dell’Ucraina e creata da Kiev prima della guerra scoppiata il 24 febbraio.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto “non c’è debolezza, nessuno spirito di compromesso” di fronte alla Russia, chiedendo ancora una volta a Mosca “di fermare le ostilità, ritirare le sue forze da tutte le terre ucraine e optare per la diplomazia per ricostruire la pace”.
Condanniamo la Russia. “Non riconosceremo mai alcun tentativo di cambiare lo status di nessuna parte dell’Ucraina”, ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Ha denunciato “l’ingiustificata aggressione russa contro l’Ucraina” e ha promesso di continuare le sanzioni contro Mosca e di inviare nuovi aiuti militari a Kiev, compresi i sistemi di difesa antiaerea.
Mentre i funzionari filo-russi nei territori occupati hanno sollevato l’idea di tenere un referendum sull’adesione alla Russia, come è successo in Crimea nel 2014, Schulz ha insistito sul fatto che “nessun referendum fasullo o altri tentativi di cambiare lo status di alcune parti dell’Ucraina territorio non sarà riconosciuto”.
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha stimato che il presidente russo Vladimir Putin “voleva fare a tutta l’Ucraina quello che ha fatto alla Crimea”, una penisola annessa a Mosca nel 2014 dopo l’intervento delle proprie forze e un referendum di associazione denunciato da Kiev. occidentali.
Non possiamo permettere che i confini vengano modificati con la forza delle armi. “Non riconosceremo mai l’annessione dell’Ucraina da parte della Russia”, ha aggiunto.
Johnson, come il suo omologo canadese Justin Trudeau, ha promesso di continuare a fornire assistenza a Kiev e alla politica di sanzioni contro Mosca fino a quando “la Russia non avrà posto fine alla guerra e non avrà ritirato le sue forze”.