Bardet ha avuto un assaggio dell’Italia più di tre settimane poco meno di un anno fa, sembra che gli sia piaciuto molto quello che ha trovato lì. A undici mesi dalla scoperta del Giro all’età di 30 anni, l’uomo di Brioude ha cambiato tono e programma. Mentre la sua stagione 2022 doveva articolarsi attorno al Tour de France, che ha saltato per la prima volta dal 2013 dello scorso anno, il pilota del Team DSM ha aggiunto una linea al suo programma, e non una qualsiasi: il Giro d’Italia.
Questa inversione di tendenza è una vera sorpresa sulla scala di Romain Bardet che tornerà alla Grande Boucle a luglio. Non vedeva l’ora di correre il Giro per la prima volta da diversi anni. Non è stato facile all’interno di una squadra francese, in questo caso l’Ag2r, ma lo ha fatto nel 2021 con la sua nuova formazione, il DSM. Il risultato finale è stato il 7° posto assoluto dopo tre settimane piene, anche se i due tempi, all’inizio e alla fine, lo hanno fortemente penalizzato. Dall’inizio della stagione 2022, Bardet ha corso pochissimo (9° nell’UAE Tour e 12° nel Tirreno) e ha trascorso molto tempo ad allenarsi a Tenerife. Cosa può aspettarsi da questo Giro 2022? Molto se ci riferiamo al suo livello e alla concorrenza.
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Una Top 5 per obiettivo?
Quale sarà il suo primo obiettivo? Andrà in Italia per puntare alle tappe e quindi per non attingere troppo alle riserve prima del Tour de France? Sarebbe la tendenza ma l’appetito viene mangiando e se la sera del primo giorno di riposo Bardet si piazza ancora in classifica generale, ci sono buone probabilità che non riveda i suoi piani. Con un tempo breve (9,2 km) e terminato con un dosso a Budapest il secondo giorno e un altro leggermente più lungo (17,1 km) ma fatto di una salita poi una discesa l’ultimo, Bardet potrebbe non essere così penalizzato dalla sua debolezza nel tempo.
In attesa delle liste finali, la lotta per la maglia rosa dovrebbe articolarsi tra chi ha già annunciato la propria partecipazione. Terzo nel 2021, Simon Yates arriverà a vincere proprio come Richard Carapaz, incoronato nel 2019. Non escluderemo né il vendicativo Miguel Angel Lopez tornato all’Astana, né Joao Almeida che avrà carta bianca agli Emirati Arabi Uniti in assenza del boss Tadej Pogacar. Da tenere d’occhio anche Pello Bilbao (5° nel 2020) e Mikel Landa, già sul podio (3° nel 2015), così come Jai Hindley (2° nel 2020) e Guillaume Martin che scopriranno, un anno dopo Bardet, il strade superbe Giro d’Italia.
Romain Bardet spiegherà la sua scelta in un’intervista a Eurosport questa mattina. Sarà anche ospite del Bistrot Vélo lunedì 2 maggio alle 18:00
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