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Giro. Giro d’Italia – Jonathan Milan: “Ho imparato dai miei errori l’anno scorso”

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Giro.  Giro d’Italia – Jonathan Milan: “Ho imparato dai miei errori l’anno scorso”

Si è mostrato nervoso più volte durante la giornata, litigando in particolare con Palo di Vegard Laengen (Team Emirates degli Emirati Arabi Uniti), Jonathan Milano certamente non volevamo perderci questo mercoledì durante l’undicesima tappa del Giro d’Italia. Picchiato da Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) tre giorni fa a Napoli, il velocista italiano aveva le zanne… e lo ha dimostrato negli ultimi 200 metri, durante i quali ha staccato per prendere il sopravvento Tim Merlier (Soudal Quick-Step), che ha finito per piegare. Oltre a vincere la sua seconda tappa su questo Giroil corridore della Lidl-Trek consolida ulteriormente la sua maglia ciclamino, superando il suo vantaggio Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), seconda questo mercoledì dopo il declassamento di Merlierpassando da 52 a 63 punti.

La reazione di Jonathan Milan dopo il suo secondo successo

“Li ringrazio (i suoi compagni di squadra) dal profondo del cuore”

“Ciò che mi rende felice non sono solo i 20 secondi dello sprint o la vittoria, è anche tutto il lavoro che abbiamo fatto, tutto ciò che la squadra ha fatto per me. Oggi (mercoledì), i ragazzi mi hanno sostenuto, mi hanno messo in una buona posizione prima dello sprint e mi hanno spinto dal profondo del cuore.”esordisce Jonathan Milan dopo l’arrivo sui suoi compagni di squadra del Lidl-Trek, prima di parlare del finale.

“È stato complicato e difficile da capire. Ero al volante di Merlier, era perfetto. Ha lanciato davvero forte il suo sprint, ma sono riuscito a superarlo, è fantastico […] È davvero speciale vincere una tappa con la maglia ciclamino sulle spalle. L’anno scorso ero vicino, ma ho commesso degli errori. La cosa più importante è imparare dai propri errori e andare avanti. Questo è quello che ho fatto e quello che abbiamo fatto con la squadra, ne siamo orgogliosi.”conclude colui che fin dall’inizio ha dimostrato una regolarità impressionante negli sprint in massa Giro d’Italia (due volte 1°, due volte 2°).

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