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Gaza: un movimento di protesta studentesca si estende all’Australia

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Gaza: un movimento di protesta studentesca si estende all’Australia

Centinaia di manifestanti filo-palestinesi e filo-israeliani si sono incontrati faccia a faccia venerdì in un’università di Sydney, in Australia, nel tumulto delle manifestazioni nei campus americani e nel conflitto in Medio Oriente.

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I due campi hanno scandito slogan e sventolato bandiere. Ma nonostante alcuni scambi di tensione, le due manifestazioni sono rimaste pacifiche.

Attivisti filo-palestinesi si sono accampati per dieci giorni in un parco di fronte al vasto edificio gotico dell’Università di Sydney, un bastione della conoscenza accademica australiana.

Decine di tende decorate con striscioni e bandiere palestinesi sono diventate un punto d’incontro per centinaia di manifestanti – studenti e non studenti – che si oppongono all’invasione di terra e al bombardamento di Gaza da parte di Israele.

Deglan Goodwin, 24 anni, è uno studente di arti e scienze e uno degli organizzatori del campo. Secondo lui le proteste negli Stati Uniti sono sia un’ispirazione che un avvertimento.

Spiega che la mobilitazione alla Columbia University di New York e le scene di repressione della polizia e arresti di massa “ci hanno ispirato a creare il nostro campo”.

Aggiunge che la Colombia “è diventata anche un avvertimento (…) che il governo è pronto a usare la forza brutale e letale per neutralizzare i manifestanti filo-palestinesi”.

Come i loro omologhi americani, i manifestanti australiani vogliono che l’Università di Sydney rompa i suoi legami con le istituzioni israeliane e rifiuti le donazioni delle aziende produttrici di armi.

I funzionari universitari non vogliono ripetere l’esperienza americana.

Il vicerettore Mark Scott ha scritto agli studenti e al personale per esprimere il suo “impegno per la libertà di espressione” e non ha chiesto alla polizia di smantellare il campo.

La polizia australiana era assente durante lo scontro avvenuto venerdì, mentre circa 100 attivisti filo-israeliani si trovavano di fronte a circa 400 manifestanti filo-palestinesi.

I veicoli delle forze dell’ordine erano parcheggiati a una certa distanza, alla periferia del campus. La sicurezza è stata assicurata dalle guardie universitarie, che hanno formato un cordone sciolto tra i due campi.

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