Di Sakura Murakami e John Geddy
TOKYO (Reuters) – Il Giappone ha confermato martedì che il sostegno del Gruppo dei Sette all’Ucraina non sarà influenzato dal conflitto tra Israele e il Movimento di resistenza islamica (Hamas), mentre i ministri degli Esteri del gruppo terranno una videoconferenza con la loro controparte ucraina il prossimo Mercoledì.
I membri del G7 – Germania, Canada, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia e Giappone – e i rappresentanti dell’Unione europea si incontreranno per due giorni a Tokyo per discutere, in particolare, come aiutare l’Ucraina a respingere l’ingerenza russa. Invasione e conseguenze del conflitto in Medio Oriente.
“La nostra determinazione a mantenere dure sanzioni contro la Russia e a fornire un forte sostegno all’Ucraina non è mai venuta meno, anche se la situazione in Medio Oriente si deteriora”, ha detto il ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa durante una conferenza stampa.
Più tardi, parlando con il suo omologo giapponese, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che il “sostegno continuo” all’Ucraina è un argomento chiave, sottolineando l’importanza di discutere le conseguenze della guerra tra Israele e Hamas.
Dopo il precedente incontro del G7 di settembre, un funzionario americano ha affermato che i membri del gruppo avevano notato che la Russia aveva deciso di intraprendere una guerra di logoramento in Ucraina, e che ciò richiedeva la creazione di un sostegno militare ed economico permanente per Kiev.
Il conflitto nella Gaza divisa
Il G7, che è stato tra i primi paesi a imporre sanzioni alla Russia dopo l’invasione del 22 febbraio 2022, prevede di espandere il proprio raggio d’azione per includere il settore dei diamanti.
Per il G7 è molto più facile parlare con una sola voce sull’Ucraina che sul conflitto tra Israele e Hamas, che è stato oggetto di una sola dichiarazione congiunta dopo l’attacco del gruppo islamico contro Israele il 7 ottobre. Intensivo bombardamento della Striscia di Gaza, effettuato in risposta dall’esercito israeliano.
Yoko Kamikawa ha affermato che, durante la riunione di Tokyo, il G7 intende sottolineare la necessità di fermare i combattimenti per consentire la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza.
Il Giappone, l’attuale presidente del G7, ha adottato un approccio cauto nei confronti del conflitto, resistendo alle pressioni per allinearsi nettamente con la posizione filo-israeliana degli Stati Uniti. Tuttavia, Yoko Kamikawa ha confermato dopo il suo incontro con Antony Blinken che i loro paesi sono “uniti” sulla questione.
Le divisioni tra i membri del Gruppo dei Sette sono evidenti anche alle Nazioni Unite, poiché il 26 ottobre la Francia ha votato a favore di una risoluzione che chiede una tregua umanitaria a Gaza, mentre gli Stati Uniti si sono opposti e gli altri paesi del Gruppo hanno preferito astenersi dal voto.
Yoko Kamikawa ha confermato che al termine dell’incontro di Tokyo verrà pubblicato “una sorta di annuncio” sull’argomento, senza fornire dettagli sul suo contenuto.
(Segnalazione di Sakura Murakami, Tim Kelly e John Guede, versione francese di Tanguy Salon, montaggio di Kate Entringer)
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