(Washington) Le autorità statunitensi hanno annunciato, mercoledì, un atto d’accusa nei confronti di tre nordcoreani accusati di aver commesso una serie di violazioni per conto di società e istituzioni finanziarie, incluso il settore delle criptovalute, per un importo totale di quasi 1,3 miliardi di dollari.
L’avvocato federale John Demers ha commentato: “Questi agenti nordcoreani, che usano le tastiere dei computer al posto delle armi e rubano i portafogli dei computer pieni di criptovalute invece di borse piene di contanti, sono i principali rapinatori di banche al mondo”.
Secondo l’accusa presentata in un tribunale di Los Angeles, i tre sospettati fanno parte di un’agenzia di intelligence militare nordcoreana nota per aver effettuato attacchi informatici in passato. Sono stati identificati come: Jun Chang Hyuk, 31 anni, Kim Il, 27 anni e Park Jin Hyuk, 36 anni.
Michael D’Ambrosio, direttore dei servizi segreti, ha detto che la portata dei loro crimini, commessi in un lungo periodo, era “Faramini” e ha illustrato “la crescente alleanza tra funzionari statali e infiltrati altamente sofisticati”.
Pyongyang è stata precedentemente accusata di essere dietro a diversi attacchi informatici su larga scala, tra cui l’hacking di Sony Pictures nel 2014.
Un gruppo di pirati, “Peace Guards”, ha rivendicato la responsabilità dell’incidente e ha chiesto allo studio cinematografico di annullare “L’intervista che uccide!” “Una commedia in cui la CIA chiama due giornalisti per uccidere Kim Jong Un.