domenica, Novembre 24, 2024
MondoFrancia: Zemmour, candidato presidenziale di estrema destra, condannato per incitamento all'odio

Francia: Zemmour, candidato presidenziale di estrema destra, condannato per incitamento all’odio

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Il candidato di estrema destra alle elezioni presidenziali francesi, Eric Zemmour, è stato condannato lunedì a Parigi a una multa di 10.000 euro (poco più di 14.000 dollari canadesi) per aver incitato all’odio i suoi commenti sui minori immigrati non accompagnati.

In assenza di un processo, come durante il processo di novembre, questo consueto giusto processo è stato processato davanti alla Corte d’assise per aver descritto in televisione i migranti minori non accompagnati come “ladri”, “assassini” e “stupratori”.

La persona che è arrivata quarta al primo turno delle elezioni presidenziali negli ultimi sondaggi (circa il 13%) ha criticato questa condanna “ideologica e stupida”.

Il suo avvocato, Olivier Bardot, ha annunciato che avrebbe impugnato la sentenza.

M ha spiegato.e Pardo, poi perché il tribunale penale di Parigi “ha distorto l’accusa” ritenendo le osservazioni del signor Zemmour “immigrati colpiti”, mentre prendeva di mira minori immigrati non accompagnati.

Già condannato due volte

Le controverse uscite di Eric Zemmour, 63 anni, negli ultimi 10 anni gli sono valse quindici cause per insulto razziale, incitamento all’odio o contestazione di crimini contro l’umanità.

È stato rilasciato più volte e due volte condannato ad incitamento all’odio.

Questa volta è stato perseguito a causa di dichiarazioni rese il 29 settembre 2020, durante una discussione sul programma affrontare la notizia, su CNews, dopo un attacco all’ex edificio del quotidiano satirico Charlie Hebdo.

“Qui non hanno affari, sono ladri, sono assassini, stupratori, basta, devono essere riportati indietro e non devono venire”, ha sottolineato – a proposito dei minori non accompagnati.

“Dichiarazioni degradanti e oltraggiose” che mostrano una “violenta disapprovazione” e “odio” nei confronti della popolazione immigrata che ha superato i “limiti della libertà di espressione”, ha stimato all’udienza di novembre un rappresentante della Procura generale.

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“Non c’è un briciolo di razzismo in Eric Zemmour”, che dice solo “realtà”, a volte “in modo brutale con le sue stesse parole”, ha risposto M.e Pardo in riferimento a una “posizione politica”.

Aveva chiesto il suo rilascio, affermando che l’incitamento all’odio razziale non reggeva, perché “i minori non accompagnati non sono né una razza, né una nazione, né un gruppo etnico”.

Il tribunale ha condannato anche il direttore editoriale di CNews, che è stato processato insieme a Eric Zemmour come di consueto nei processi a stampa, a una multa di 3.000 euro.

Una trentina di associazioni sono diventate parti civili, tra cui SOS Racisme, League for Human Rights (LDH) e Licra (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo), oltre a una ventina di organi amministrativi – minori non accompagnati che ricevono assistenza dall’infanzia Assistenza sociale gestita dai dipartimenti.

Aryeh Alimi, avvocato della Human Rights League, ha salutato la stampa con una decisione “importante”. Ha dichiarato che dietro questo progetto mediatico c’è un progetto politico, è un progetto di odio, un progetto che tende a stigmatizzare le persone a causa della loro origine, del loro riconoscimento, della loro razza. »

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