(Parigi) Nonostante le profonde differenze, Jean-Luc Melenchon ha realizzato l’impresa di riunire i maggiori partiti di sinistra sotto la bandiera dell’Unione Ecologica e Sociale del Popolo Nuovo per un’avventura comune che mette in discussione la sopravvivenza del Partito Socialista .
Inserito alle 6:38
L’unione della sinistra, a lungo immaginata e spesso descritta come impossibile, è diventata realtà da giovedì sera a venerdì quando, dopo dibattiti a volte tesi, il Consiglio nazionale del Partito socialista ha adottato un patto del 62% con una Francia ribelle.
Questo storico cambio di rotta custodisce un grande vincitore: Jean-Luc Melenchon che, con il 22% al primo turno delle presidenziali, è riuscito nel suo tentativo di impossessarsi della sinistra, unendo sotto la stessa bandiera il Partito socialista ma anche gli ambientalisti. EELV ei comunisti, in vista delle elezioni legislative di giugno dove punta a diventare “Primo Ministro”.
La foto di famiglia sarà scattata sabato alla conferenza di inaugurazione della “Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale” (Nupes) ad Aubervilliers, vicino a Parigi.
L’evento rappresenta anche una profonda rottura in PS, in particolare per quanto riguarda il mandato quinquennale di Hollande, le cui conseguenze a breve e medio termine continuano a riverberare.
Il capo negoziatore socialista, Pierre Jouve, ha accolto con favore questo “raduno storico” di venerdì, atteso dai “francesi che sono disperati per questa divisione”.
“Abbiamo dimostrato che possiamo riunirci attorno a un progetto comune per cambiare la vita delle persone”, si è rallegrato l’attore di PS New Wave quando negli ultimi giorni è emerso chiaramente un divario generazionale.
Da un lato, una giovane guardia è impaziente di concludere accordi sulle ceneri del fallimento della candidata socialista Anne Hidalgo alle elezioni presidenziali (1,74%). D’altra parte, “elefanti” come François Hollande, Bernard Cazeneuve, Jean-Marc Ayrault o Jean-Christophe Cambadellis sono contrari a questa unione con il signor Melenchon che non li ha mai consegnati.
Alla LFI, come l’eurodeputato Manon Aubry, rendiamo omaggio al “Partito socialista che si riconnette con la sua storia, con una battaglia di grandi vittorie sociali”.
“Ricordo la prima volta che abbiamo visto il Partito Socialista, una grande settimana fa, ho avuto la sensazione di avere davanti a me un nuovo Partito Socialista, pronto a tornare alle leggi sul vino. [sur le droit du travail]pronto a difendere la pensione a sessant’anni, la Sesta Repubblica, e anche la mancanza di rispetto per alcune regole europee”.
PS, “è finita”
Questo spostamento a sinistra sta portando il mondo politico (ed ex candidato LDP alle elezioni regionali del 2015) Dominique Resnais a dire che il Partito socialista è “finito”, almeno come “formare il governo, che sale al potere, che governa, che conduce gli affari pubblici in modo ragionevole Chi può fare le riparazioni?
“Il Partito socialista ora si trova alle calcagna di una forza che è una forza di protesta, La France insomise”, ha scherzato su BFMTV, ricordando le enormi differenze inizialmente enormi tra PS e LFI, in particolare nel loro “rapporto con l’Europa, con il mondo, alla Repubblica”.
Diversi personaggi in PS si pronunciano contro questo “grande divario” in diversi punti programmatici chiave, che sono stati riempiti a scapito di molte deviazioni semantiche. Alcuni hanno già invocato la “disobbedienza ribelle”, come il senatore Rashid Temal.
Carol Delga, presidente della potente regione dell’Occitania, contraria all’accordo, è preoccupata per i pochi collegi elettorali assegnati al Partito socialista (70 su 577) e ha avvertito che sosterrà caso per caso i candidati dell’opposizione.
Tuttavia, a questo proposito, Manon Aubry ha sottolineato che “ogni formazione politica escluderà chiunque voglia presentarsi con colori politici quando non sarà investito dalla nostra nuova unione popolare”.
L’ex premier Bernard Cazeneuve ha già restituito la tessera del Ps. Altri membri potrebbero seguire e lasciare il partito Turning Doormat, rammaricato mercoledì con il capo del collegio elettorale dell’AFP Herault ed ex parlamentare Kleber Misquidal, 76 anni, di cui 47 nel Partito socialista.
Da parte della maggioranza di Emmanuel Macron, abbiamo già fretta di raggiungerli. “Dico: ‘Unisciti a noi’ ai socialdemocratici. Venerdì il presidente della LREM Stanislas Guerini ha insistito: ‘Le nostre porte sono spalancate'”.
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