Questa è la domanda che da un anno affligge il dialogo sociale italiano: il divieto di cassa integrazione. Questa misura è stata adottata nel marzo 2020 per contrastare gli effetti devastanti del contenimento imposto dall’epidemia. L’Italia è il Paese che ha prorogato questo divieto da più tempo e si tira costantemente indietro per revocarlo. Tutto questo è accompagnato da un generoso programma di sottoccupazione sostenuto dallo Stato. Tanto da provocare l’ira dei datori di lavoro che denunciano “l’ossificazione dell’economia e lo sviluppo dell’assistenza in un Paese che dipende dalle autorità pubbliche quando è necessario sbloccare le energie del settore privato”.
Dal canto suo, la Commissione Europea ha denunciato a inizio mese un sistema unico in Europa che dimostra ” inversione “Proteggendo i dipendenti con contratto a tempo indeterminato ma” Non sono lavoratori precari “La maggior parte di loro sono giovani uomini e donne. I sindacati, dal canto loro, hanno chiesto una proroga del divieto di licenziamento per evitare” Tsunami sociale con l’esagramma dei morti per l’occupazione Temono che un altro milione di disoccupati si unirà ai ranghi del milione di persone che hanno perso il lavoro nel 2020. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10,4% nel primo trimestre del 2021, il più alto dall’inizio del 2019. Al di sotto dei 24 anni, il tasso di disoccupazione è arrivato al 39,2% per le donne e al 32,7% per gli uomini.
I datori di lavoro si aspettano un nuovo miracolo economico
Il congelamento dei licenziamenti alla fine scadrà a 1lui è luglio per le grandi imprese, a fine ottobre per le piccole e medie imprese che rappresentano la maggior parte del tessuto industriale oltralpe. Una decisione che ha suscitato intense polemiche all’interno del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi.
Se il M5S e parte del Pd abbracciano la linea sindacale, la destra vuole venire incontro alle richieste dei datori di lavoro. E il segretario al Lavoro Andrea Orlando, esponente del Pd, ha annunciato a maggio la proroga del divieto di cassa integrazione a determinate condizioni fino a fine agosto senza coordinarsi con Mario Draghi. Doveva tornare.
Per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi i timori di un’esplosione della disoccupazione di massa sono infondati. Secondo le Camere di Commercio Federali (Unioncamere), la crescita dovrebbe essere più forte del previsto a fine anno, superiore al 5%, e tra giugno e agosto saranno occupati quasi 1,3 milioni di posti di lavoro, per lo più temporanei. ” Il settore manifatturiero ha già creato 123.000 posti di lavoro nel primo trimestre e il problema per le aziende non è eliminare posti di lavoro ma trovare lavoratori qualificati per occuparli. ».