Festival-Cultura-Cinema-Bonus-Iran-Italia, il regista iraniano Led Jafar Panahi, in carcere, vince il Premio Speciale della Giuria a Venezia
VENEZIA, 10 settembre 2022 (AFP) – La Mostra del Cinema di Venezia ha lanciato un segnale politico contro la censura e l’autorità iraniane assegnando sabato un premio speciale della giuria a Jaafar Panahi, dimostrando che da luglio non ha abbandonato il regista al suo destino imprigionato. . In sua assenza, il regista ha ricevuto una lunga accoglienza da parte del pubblico di Venezia, dopo l’annuncio del suo premio. Personaggio di spicco del cinema iraniano la cui prigionia gli ha impedito di venire in difesa del suo film “Gli orsi non esistono”, il 62enne Panahi consegna un messia dello sviluppo a un creatore incarcerato nel suo paese, per denunciare meglio ‘ oppressione’. Ha già vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 2000 per “Le Cercle”, e il Premio alla Sceneggiatura a Cannes nel 2018 con “Three Faces”, tre anni dopo l’Orso d’Oro a Berlino per il film Taxi Tehran, iniziato come assistente di Abbas Kiarostami è un habitué delle selezioni. Mina Cavani, una delle attrici del suo film, ha letto un messaggio sul palco del Cinema Palace: “Siamo tutti qui grazie alla forza del cinema, ea Jaafar Panahi”. Panahi è stato incarcerato a luglio dopo essere stato condannato per “propaganda contro il regime” e ha inviato al festival una lettera firmata insieme al suo collega, Mohammad Rasoulof, anche lui in detenzione, accusando Teheran di considerare i registi indipendenti “criminali”. Nella loro lettera hanno denunciato che “la storia del cinema iraniano testimonia la presenza costante ed efficace di registi indipendenti che si sono battuti contro la censura e per garantire la sopravvivenza di quest’arte. Furono costretti all’esilio o trasferiti in isolamento”. glr-fbe / maggio / dlm

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