mercoledì, Novembre 27, 2024
ScienzaFermiamo collettivamente l'epidemia di influenza aviaria con la scienza

Fermiamo collettivamente l’epidemia di influenza aviaria con la scienza

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Il Quebec è attualmente alle prese con una recrudescenza senza precedenti di casi di influenza aviaria, con quasi un milione di uccelli infetti che muoiono di malattia o devono essere sottoposti a eutanasia per prevenirne la diffusione nell’ultimo anno. Una condizione che suscita legittima preoccupazione nella popolazione, ma che può essere controllata grazie a misure preventive basate su conoscenze scientifiche in microbiologia.

Ricordiamo innanzitutto che l’influenza aviaria è una malattia causata da un virus influenzale di tipo A che colpisce in particolare gli uccelli, ma può diffondersi anche ad altre specie, come volpi, puzzole e visoni.

Attualmente, non esiste alcun trattamento per gli uccelli infetti diverso dall’eutanasia per prevenire la trasmissione diffusa. Tuttavia, è possibile adottare misure per contenere la diffusione del virus quando viene rilevato un caso in un’azienda agricola.

rispettare gli standard

In tal senso, il governo ha emanato un regolamento provvisorio che vieta l’accostamento – per qualsiasi motivo – di volatili provenienti da allevamenti diversi. È una misura accolta con favore dall’Associazione dei microbiologi del Quebec. A nostro avviso, è essenziale che il pubblico sia consapevole dei rischi e delle precauzioni che devono essere prese in modo da poter frenare collettivamente questa epidemia.

Insieme a questa misura patriottica, è essenziale mantenere rigorose norme igieniche nelle fattorie. È necessaria una maggiore vigilanza affinché gli uccelli selvatici non contaminino l’acqua o il cibo degli uccelli d’allevamento.

Lo stesso vale per i pascoli locali. Anche i cittadini che hanno un piccolo numero di polli in casa rischiano di vedere i propri animali infettati dal virus se entrano in contatto con uccelli migratori che possono essere portatori di influenza aviaria. Quindi la vigilanza deve essere richiesta anche a casa.

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Non c’è pericolo per l’uomo

Sebbene la possibilità sia piccola, il virus può essere trasmesso anche all’uomo. Si noti, tuttavia, che questo virus influenzale non ha ancora sviluppato la capacità di diffondersi efficacemente tra gli individui. Si ritiene che la probabilità che gli esseri umani contraggano il virus mangiando carne o uova sia bassa.

Tuttavia, non consigliamo di prendere questo rischio alla leggera. Si consiglia al pubblico di stare alla larga dagli uccelli selvatici, di segnalare casi sospetti e di seguire le raccomandazioni delle autorità governative.

Esortiamo inoltre il governo ad adottare misure basate sulle conoscenze e le competenze dei microbiologi, il cui ruolo è monitorare da vicino l’evoluzione dei ceppi virali e anticipare i rischi per la salute pubblica.

Inoltre, segnaliamo di sfuggita che, nonostante il nostro ruolo importante nello studio di epidemie come l’influenza aviaria, la professione di microbiologo non è soggetta a supervisione. Chiunque può pretendere di esercitare la professione. Riteniamo quindi che uno dei recinti per contrastare i danni alla salute e alla sicurezza pubblica che una tale situazione potrebbe causare sia chiaramente il sistema professionale del Quebec attraverso l’incorporazione di microbiologi e biologi nell’Ordre des chimistes du Québec.

La funzione primaria degli ordini professionali è quella di assicurare – attraverso meccanismi disciplinari e di formazione continua – la tutela della collettività regolando pratiche e ambiti di pratica, consentendo così di meglio tutelare la popolazione rispetto a problematiche di carattere epidemiologico, la cui frequenza non farà che aumentare.



Foto per gentile concessione della Qatar Museums Authority

Marco Hamilton, Presidente della Società dei microbiologi del Quebec

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