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Federico Fellini – C’era una volta al cinema

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Federico Fellini – C’era una volta al cinema

Se c’è stato un cineasta che ha celebrato il Novecento, è stato Federico Fellini che, come la sua Italia natale, ha saputo uscire dal dramma della seconda guerra mondiale e del fascismo per entrarci a pieno. Lo abbiamo definito un miracolo economico. Ma in economia, a Flinicky non importa se si pensa ai film con budget faraonici che ha realizzato. Ha saputo reinventare il neorealismo che rispondeva al realismo poetico nato nel primo dopoguerra per immaginare il proprio cinema, tra barocco, realismo e sogno. Andiamo ancora in estasi quando gridiamo davanti a un film di successo: è un film di Fellini come abbiamo fatto In My Time? Il termine in realtà evoca un mondo che è allo stesso tempo brutto e meraviglioso. Nato a Rimini, e autoproclamatosi a Roma, Fellini ha saputo amplificare la capitale italiana che ha fatto il pioniere della sua arte come apice. la vita è bella Divenne l’ideale dell’immaginario frammentato del mondo secondo Fellini. per otto e mezzoQuesto film di otto anni e mezzo, che diresse quasi due anni dopo, è qualificato da numerosi registi e critici come un genere di psicoanalisi illustrata e decostruita. François Truffaut sarà la sua ispirazione notte americana E il film del Maestro diventerebbe un archetipo per la Miz en Abeim di qualsiasi narrativa.

Fellini ha imparato la scrittura di sceneggiature da disegno, aiutato dai più grandi sceneggiatori del suo tempo come il poeta Tonino Guerra, Tullio Benelli, Ennio Flaiano o Brunello Rondi per citarne alcuni. Il suo cinema è segnato dal regista, ma non dobbiamo dimenticare che questo è un lavoro di squadra e i suoi film non sarebbero nulla senza la collaborazione di Pino Rotunno, che è stato anche il principale operatore di Visconti ma anche Bob Fosse, Dario Argento e Vittorio de Sica. Ma anche grazie al grande musicista Nino Rota è stato anche “rubato” a Luchino Visconti. Ma ancora i bellissimi attori in primo piano sono ovviamente Marcello Mastroianni che lo ha fatto conoscere al mondo intero, oltre a Giulietta Massena, sua moglie nella vita reale, Anthony Quinn, Donald Sutherland, Roberto Benigni, e tanti altri. Per non parlare dei grandi designer come Dante Ferretti o Danilo Donati, ecc.

Si scopre che i miei editori C’era una volta il cinema Sono stati sfidati da Justin Quedy a parlare a loro volta per il grande Federico Fellini una trentina d’anni dopo la sua morte. Hanno scelto di scrivere una dozzina di film, intenzionalmente o meno tralasciando i due fari, la vita è bella E il otto e mezzo. Lo vedo come un segno di una sorta di superstizione, come se fosse difficile elaborare ciò che non possiamo equiparare al cinema nello stesso modo in cui Cittadino Ken o il padrino. Ma i film di cui ti parlano qui sono sicuramente i più illuminanti di Mr. sceicco biancoDella sua infanzia e giovinezza immaginaria Vitelloni E il Amarcord ), il suo amore per Roma, «una bellissima città attende la fine del mondo (Fellini Roma), la sua visione di donna è molto provocatoria (città delle donne), la sua visione del mondo antico (Satiricon), Ricordi dal mondo dello spettacolo (Music Hall Les Feux du). Sicuramente uno dei suoi film più filosofici in cui ha sviluppato la sua visione del mondo e le delusioni di bugie e tradimenti (spazzatura). Peccato che nessuno abbia pensato neanche all’analisi La strada E il Notti Capria che compongono con spazzatura Un po’ tutto, la “trilogia della redenzione” come la definisce Dominique DeLoche, suo aiutante negli anni Cinquanta e Sessanta.

Buona lettura prima dell’ultima moneta cinematografica della stagione dedicata alla vendetta nei cinema.

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