EUROPA/ITALIA – L’impegno dei francescani: “Sosteniamo i profughi dall’Ucraina, perché nessuno rimanga solo”
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Bordighera (Agenzia Fides) – “Sono molto preoccupato per la mia terra, ma ora non ci resta che unire le forze per dare il massimo sostegno al popolo ucraino”. Faustino Kushnir OFM, di origine ucraina, del convento di Terrasanta a Bordighera, in provincia di Imperia, impegnato in questi giorni nell’accoglienza delle famiglie in fuga dalla guerra. Faustino racconta: “Sono già arrivate in convento quattro madri con sei bambini dai 7 ai 10 anni e un ragazzo di 16 anni, tutti di Odessa. In 27 ore hanno percorso 80 chilometri e sono arrivate al confine con la Moldova, da dove si unirono a Bordighera.
Questo intervento è reso possibile dall’impegno dei Frati Minori operanti presso l’Antoniano di Bologna, che hanno esteso la rete solidale dell’Operazione Pane all’Ucraina, con interventi nel Paese, alle frontiere e in Italia, dove migliaia di profughi dall’Ucraina stanno arrivando. Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano, sottolinea: “Ci stiamo preparando ad affrontare questa emergenza, a fornire sostegno e aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno. Tutto deve essere pronto per accoglierli e dare loro un po’ di serenità di fronte all’orrore della guerra” .
In Ucraina, “Operazione Pane” sostiene tre frati francescani in particolare, a Konotop, Odessa e Kiev, che stanno attualmente aiutando le tante persone che cercano disperatamente aiuto e riparo. Il Convento di Nostra Signora di Fatima a Konotop si trova a circa 90 chilometri dal confine con la Russia. I fratelli – riferisce padre Kushnir – hanno immediatamente aperto le porte della chiesa per accogliere i civili, per lo più madri e bambini, fornendo loro un posto sicuro dove dormire e un pasto caldo. Molti anziani sono rimasti nelle loro case ei fratelli si recano ogni giorno nelle loro case, portando loro cibo e assistenza. Trovare risorse per tutti, prosegue il religioso, comincia a diventare difficile, il cibo, le medicine e tutto il necessario per chi perde tutto sta diventando scarso. A Odessa i francescani, insieme ad altri religiosi, distribuiscono ogni giorno un pasto caldo a centinaia di persone. Siamo in costante contatto con i nostri fratelli ucraini”, racconta padre Faustino, “In questi giorni fa molto freddo in Ucraina e, oltre al vitto e all’alloggio, c’è un grande bisogno di medicine antinfluenzali. . Dall’Italia cerchiamo di aiutarli affinché nessuno rimanga solo”.
La situazione è difficile anche nei Paesi di confine come la Romania, dove a Brăila le Clarisse Francescane della Casa del Sorriso di Mariele “sono un punto di riferimento per mamme, bambini e anziani che riescono a scappare”, spiega a Fides padre Cavalli . Le suore offrono cibo ma anche sostegno psicologico, curano il coordinamento dei volontari e delle risorse materiali, “creando una rete di connessioni con altre associazioni che possono intervenire per aiutare donne e bambini provati dalla guerra”, sottolinea il direttore di Antoniano.
Nei prossimi giorni i francescani attendono l’arrivo di più persone presso la casa di accoglienza Santuario di Montenero, nei pressi di Imperia, oltre che a Bologna, dove l’Antoniano sta facendo rete con le istituzioni locali e d altre realtà del territorio per garantire l’accoglienza di tutti. “Centinaia di migliaia di sfollati cercano rifugio in un altro Paese. Case distrutte, ospedali danneggiati. Coloro che sono ancora nelle loro case spesso mancano di acqua ed elettricità. Queste persone fanno parte di noi – conclude padre Giampaolo – non possono essere lasciate sole. Ora più che mai dobbiamo aiutarle”.
(ES-PA) (Agenzia Fides 3/11/2022)
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