L’Italia vuole nascondere i dubbi in cui è immersa
Dopo il pareggio ottenuto al traguardo contro la Croazia, la Nazionale prova a far credere di fare bene dal campo base di Iserlohn.
“Casa Azzurri” vive. Ancora. A Iserlohn, a una trentina di chilometri da Dortmund, è sorto un piccolo angolo d’Italia. Una fan zone non ufficiale, dedicata alla Nazionale, dove puoi venire solo se dimostri una certa affinità con tutto ciò che è italiano. Il campo base della squadra azzurra resterà lì almeno ancora per qualche giorno. In ogni caso fino all’8e Sabato la finale contro la Svizzera.
Resta la sensazione di non aver sfiorato il disastro lunedì contro la Croazia, anche se probabilmente sarebbe andata così per la qualificazione. Ma questo 1-1, con questo gol di Zaccagni che cade al 98esimoe minuto, ci fa almeno pensare che questa squadra italiana abbia un po’ di carattere, se non di talento: “È la qualità della nostra squadra crederci fino alla fine, non mollare mai, anche quando non stiamo disputando una prestazione eccezionale”. partita”, ha convinto Stephan El Shaarawy, inviato mercoledì in conferenza stampa anche se finora non è sceso in campo neanche un minuto.
In piena incertezza
C’è una forma di autostima alla quale l’Italia ha deciso di aderire. L’idea che stia iniziando una nuova competizione e che le cose prima o poi cambieranno. Questo è il senso del discorso. Abbiamo il diritto di pensare che questo sia un modo per nascondere i dubbi.
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Potremmo elencarli: il tecnico Luciano Spalletti non riesce a trasmettere le sue idee offensive e si destreggia tra due moduli (4-2-3-1 nelle prime due partite, 3-5-2 nella terza e prima del torneo), non sa chi sia l’attaccante più affidabile tra Scamacca e Retegui e sembra trasudare un certo nervosismo sia in panchina che davanti alla stampa.
I tifosi azzurri faticano a sorteggiare gli undici che sabato affronteranno la Svizzera. Mercoledì i soliti titolari hanno lasciato che i sostituti giocassero a ritmo lento contro i giovani del Borussia Dortmund. Regna l’incertezza. E la fiducia? La prestazione contro la Croazia non è servita a rafforzarlo.
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