Nata il 3 settembre 1929 a Chiliomody, vicino a Corinto, in Grecia, con il nome di Irene Liliko, è cresciuta in una famiglia di intellettuali, è diventata attrice fin dall’infanzia, poi cantante (traducendo in particolare le sinfonie di Vangelis e Mikis Theodorakis) e una donna impegnata, Irene Pappas, è morta a Chiliomodi, mercoledì 14 settembre, all’età di 93 anni, per le conseguenze del morbo di Alzheimer che soffre dal 2013. Durante la sua lunga carriera che l’ha elevata al rango di più grande attrice greca della sua generazione, ha recitato in molti teatri in Grecia, Italia e Stati Uniti, ha registrato diversi dischi ed è apparsa in più di settanta film. Tra i più famosi ci sono: Difensore Navarone (1961), di J. Lee Thompson; elettr (1962) E il Zorba il Greco (1964), Scritto da Michael Cacoiannis; z (1969), di Costa Javras.
Irene Pappas resta anche uno dei volti più belli e sorprendenti del cinema. Al loro primo incontro, alcuni dei registi erano senza fiato. Lo sceneggiatore e regista Alexos Sackillarios è stato uno di quelli che ha visto a “Cariatide viva”. Grazie a lui ha fatto il suo primo film, angeli perdutiNikos Tephoros nel 1948. L’attrice non si è mai posta la domanda, ma piuttosto lo era.
La piccola Irene è entrata nel consiglio all’età di 12 anni, il che suggerisce che abbia quattro anni
La piccola Irene è stata cresciuta da un’insegnante madre e dal padre di un insegnante di teatro classico che le insegna il greco antico, all’età di dodici anni, il che suggerisce che ne abbia quattro. Quest’ultimo è successo quando ha espresso ai suoi genitori che voleva diventare un’attrice. Si oppongono l’un l’altro. Si oppone a loro e si iscrive a una scuola di recitazione ad Atene, dove impara teatro, canta e balla. Si sposò all’età di 17 anni e divenne Erin Pappas.
Negli anni ’50 del secolo scorso divenne famosa per la prima volta nel suo paese. poi città fantasma (1951), di Frixus Eliades, gli diede notorietà in Italia, tanto da far sì che i registi volessero assegnargli dei ruoli. lei si gira infedeli (1953), di Mario Monicelli e Steno, Teodora, imperatrice di Bisanzio (1954), di Ricardo Frieda, e nello stesso anno, in Attila il flagello di DioE il Da Pietro Franceschi. Poi gli Stati Uniti lo accolsero per fotografarlo in particolare diritto della prateria (1956), Western di Robert Wise.
tragico moderno
Ma deve la sua prima dedizione al suo paese e al regista greco Michael Kakoianis (1922-2011), grazie al suo ruolo di vedova martire in Zorba il Greco (1964). Il film segna anche l’inizio di una lunga collaborazione che porterà Erin Pappas ai vertici dei grandi traduttori del vecchio repertorio tragico. Sublime Electre nell’omonimo film (1962), l’altrettanto indimenticabile Helen in Troiani (1971) o anche Clitennestra in Ifigenia (1977), l’attrice incarna il personaggio di un’attrice moderna tragica, ieratica e umile.
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