Il dibattito sull’immigrazione è in pieno svolgimento in Francia. Con l’avvicinarsi del 2023, anno che vedrà l’adozione di una nuova legge che disciplina la materia, ognuno porta avanti le proprie argomentazioni per difendere la propria visione delle cose. Il presidente francese Emmanuel Macron parla di una legge che unisce, allo stesso tempo “fermezza” e “umanità” e fa appello a “immigrazione zero” richiede buon senso.
In un’intervista rilasciata al quotidiano Le Parisien, Macron ha discusso a lungo della questione dell’immigrazione e della nuova legge prevista per l’inizio del prossimo anno. Secondo lui, dovrebbe essere più deciso nell’allontanare le persone che si trovano in una situazione illegale, ma allo stesso tempo dovrebbe facilitare l’integrazione degli stranieri. Nello stesso contesto, il presidente francese ha dichiarato che “la Francia è sempre stata terra di immigrazione”, ricordando che l’economia francese ne ha sempre avuto bisogno.
Così ha citato l’immigrazione italiana, spagnola e nordafricana che “ha contribuito al settore agricolo”, così come l’immigrazione polacca che “ha lavorato nelle miniere”. “Oggi, parliamoci chiaro, crediamo davvero che la ristorazione, il lavoro agricolo e tanti altri settori operino senza immigrazione? Devi avere l’onestà di dirlo; la risposta è stata no. La risposta non potrebbe essere più chiara ai miei sostenitori .” migrazione zero “.
Macron spiega che la nuova legge dovrebbe “aiutare lo sviluppo ad affrontare le radici della disuguaglianza legata al cambiamento climatico, ad esempio, ed evitare la migrazione”. Dall’altro, dovrebbe “facilitare il rimpatrio e contrastare le reti clandestine. Infine, semplificare le procedure di accoglienza”, spiega Emmanuel Macron. Allo stesso tempo, Macron assicura che le riforme Assicurazione contro la disoccupazione Mira anche a “incoraggiare tutti i francesi, uomini e donne, che sono in grado di lavorarci” e assumere posizioni nei settori richiesti.
progetto Legge sull’immigrazione Mira ad essere “più efficiente nelle domande di asilo”, come ha già chiarito il primo ministro Elisabeth Borne all’inizio di novembre. “C’è anche la volontà di essere più efficaci nell’espulsione o nell’espulsione degli stranieri che non hanno il permesso di soggiorno e che devono lasciare il territorio nazionale. Allo stesso tempo vogliamo favorire l’integrazione [et] Integrazione attraverso l’azione”, ha aggiunto il primo ministro francese.
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