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Italiani chiamati alle urne, domenica, per le elezioni legislative indette per la caduta della coalizione di governo di Mario Draghi nel cuore dell’estate. L’ultimo sondaggio assegna il vincitore alla coalizione di estrema destra tra Fratelli d’Italia, La Ligue e il partito conservatore Forza Italia. La votazione si svolge in un contesto economico deprimente.
Le nuvole cominciano ad addensarsi sull’economia italiana. Certo, nel secondo trimestre, la crescita del PIL al decollo è accelerata a oltre l’1%, che è molto più che in Germania. Crescita supportata dal buon andamento della domanda interna. Ma per il prossimo anno, i meteorologi si aspettano che l’economia sperimenterà una recessione.
Al momento della scelta elettorale, l’inflazione pesa ancora sui portafogli degli italiani, gli unici in Europa, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che anche tra il 1990 e il 2020 hanno visto scendere i loro salari.
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Ad agosto i prezzi sono aumentati dell’8,4%. L’aumento più grande dal 1985 in questo grande paese consumatore di gas. Lo shock sarebbe stato più doloroso se non fosse stato per l’assistenza del governo rilasciata per l’occasione. Ma i margini di manovra della seconda potenza industriale dell’eurozona non sono illimitati. Roma sta già crollando sotto un debito di oltre 2.700 miliardi di euro, una volta e mezzo del suo PIL.
In termini di occupazione, la disoccupazione è leggermente diminuita a luglio al 7,9%, ma è ancora ben al di sopra della media dell’eurozona. Il tasso di attività femminile è ancora molto più basso che nell’Eurozona.
Dovremo prestare molta attenzione a ciò che accadrà in termini di politiche fiscali. Quello che vediamo è che la vittoria della coalizione di destra guidata dal partito Georgia Meloni è quasi certa. Tuttavia, durante la campagna, la coalizione ha proposto politiche di bilancio molto espansive. Secondo la nostra analisi, se queste politiche vengono attuate come promesso, causeranno seri problemi finanziari pubblici.
Nicola Nobile, capo economista per l’Italia presso Oxford Economics
Ultimi incontri
L’ultima riunione della campagna si è tenuta venerdì sera. Era di centrosinistra a Roma, Piazza del Popolo. Il leader del Pd Enrico Letta ha tenuto un discorso conclusivo su e sull’immagine della campagna del Pd, senza populismo ma senza viaggi fantasiosi, sinceri e seri, sottolineando il lavoro con la proposta del salario più basso, e sul clima, concludendo con un omaggio all’Europa . Mentre descriveva in dettaglio il progetto, ha continuato a chiedere il blocco dell’estrema destra.
Sono nato sotto il fascismo, non voglio morire sotto Meloni.
Preoccupazione e dimissioni all’ultima riunione del Pd