Cento anni fa, il 5 marzo 1922, nasceva a Bologna uno dei più grandi registi e poeti italiani: Pier Paolo Pasolini. L’autore di “Mamma Roma” e “Ecrits Corsaires” è sempre stato affascinato dai loro margini e dai loro metodi espressivi. La sua macchina fotografica ci porta nelle miserabili periferie e nei bassifondi della Roma degli anni ’50. È un cinema che riflette anche il suo odio per la borghesia e il suo rifiuto della società dei consumi che identifica con il neofascismo in un momento in cui l’Italia sta vivendo un boom economico senza precedenti.
Benvenuto a Tiffin de Rocigny Daria BardilottoProfessore di Lingua e Civiltà Italiana all’Istituto delle Scienze di Parigi e Paolo DesogosRicercatore e membro del team di Letteratura e Cultura Italiana (ELCI) presso l’Università della Sorbona.
L’arte pasoliniana, vettore di impegno antifascista e di onorare gli emarginati
Assassinato all’età di 53 anni in circostanze misteriose, Pasolini fu un artista prolifico. Nato in una famiglia borghese, non ha mai smesso di celebrare gli altri popolari fin dai suoi primi scritti, affermando gradualmente il suo impegno per il Partito Comunista. Di una forma di estetica del realismo poetico, condanna la società dei consumi, peggio del fascismo, anche se ciò significa pretendere di essere reazionario.
Per far esistere i contadini italiani e la classe marginale occorre l’appropriazione del loro dialetto a fini poetici. Ma il dialetto, friulano o romano che sia, ha anche una forza specifica: secondo Paolo DesogosE Il dialetto è in grado di esprimere una realtà al di fuori della dimensione storica del fascismo: Pasolini ha scelto di scrivere in dialetto per uscire dal suo tempo.“.” Pasolini si impegna maggiormente, sia nei suoi romanzi nel 1947 che a fianco dei contadini nel 1948, mentre il cinema diventa per lui il mezzo più appropriato per mostrare un mondo marginale.
Gramsci, più di Marx, ha una grande influenza su di lui. Grazie a lui prende coscienza della “rilevanza emotiva”: la conoscenza dominante si basa sull’unione della capacità dell’intellettuale di comprendere la realtà storica e i sentimenti delle classi inferiori.
Dalla società dei consumi alla dittatura, c’è solo un passo
Pasolini è il testimone diretto della “Seconda Rivoluzione Industriale”, avvenuta alla fine degli anni Cinquanta anziché alla fine dell’Ottocento, con lo scoppio della società dei consumi. Daria Bardilotto ricordati cheC’è un capovolgimento radicale: l’Italia inizia ad essere un paese industriale che produce beni di consumo. Divenne il terzo Paese per esportazione di frigoriferi dopo Stati Uniti e Giappone, cosa impensabile all’inizio degli anni Cinquanta. Il cambiamento del modello economico fu molto forte. Ciò che interessa a Pasolini sono i fatti come marxista, in particolare l’idea che le trasformazioni sociali avvengano attraverso sovrastrutture e modelli economici. Questo cambiamento include l’arrivo della televisione nelle case degli italiani, l’apertura degli italiani a un mondo che era fuori dalla loro portata e il cambiamento del loro rapporto con la realtà.. Pasolini ha poi condannato con veemenza la società dei consumi, in particolare attraverso i suoi Ecrits Corsaires.
a Daria BardilottoIn “Salò”, Pasolini mostra quanti cadaveri sono stati sottomessi “Nel modo più orribile. È un invito al divertimento. C’è una scena a Salou in cui un sadico grida ai prigionieri: Mangiate! Perché non ridete! Ridi!” (…) Questa è la cosa più terribile schiavitù.Più che mai Pasolini continua ad essere di grande interesse per fare luce sul nostro contesto sociale ed economico: a Paolo Desogos “La critica di Pasolini alla società dei consumi è ancora valida, soprattutto quando critica il progressismo. Ma serve soprattutto per comprendere le classi popolari che la sinistra oggi ha dimenticato. “
Riferimenti audio
- Un’intervista a Paolo Pasolini sulla borghesia italiana, trasmessa in “Cineasti del nostro tempo“,” Archivio INA, 1966
- Testimonianza di Alberto Moravia, scrittore e grande amico di Pasolini, Archivio Cultura francese, 1990
- Lettura di un brano da “Violent Lives” di Pier Paolo Pasolini, 1961
- Estratti dal filmMamma RomaDi Pier Paolo Pasolini, 1976
- Lettura di brani da “Ecrits corsaires” di Pier Paolo Pasolini, 1976
- Brani da “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini, 1975
Riferimenti musicali
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