Resistendo agli occupanti nazisti, esule sotto la dittatura del colonnello (1967-1974), membro fondatore del Partito socialista greco, PASOK, che ha governato la Grecia per decenni, e presidente della Repubblica durante una crisi economica senza precedenti, Karolos Papoulias incarna le tragedie della storia greca contemporanea. È morto domenica 26 dicembre, all’età di 92 anni, ad Atene.
La classe politica greca ha accolto all’unanimità la scomparsa del presidente della Repubblica greca dal 2005 al 2015. “Ha onorato con la sua morale e il suo comportamento la più alta istituzione dello stato e ha difeso vigorosamente la coesione sociale e l’unità nazionale”.Lo ha confermato l’attuale presidente, Ekaterini Sakellaropoulou. “La sua partecipazione alla resistenza e alla lotta contro la dittatura ha determinato il suo progresso, riflettendo il suo costante impegno per gli ideali di libertà e giustizia”, Lei ha aggiunto. Accolto dal Primo Ministro Kyriakos Mitsotakis “Grande greco”e “Una delle figure più emblematiche della vita democratica del Paese”. Nel frattempo, il leader del principale partito di opposizione (SYRIZA) ed ex primo ministro, Alexis Tsipras, ha onorato un uomo che ha manifestato “Umanità, impegno nel dialogo, che diano esempio di unità”..
Nato a Ioannina, nella regione montuosa dell’Epiro, il 4 giugno 1929, Carlos Papoulias, figlio di un alto ufficiale dell’esercito, era attivo nella resistenza antinazista, quando era solo un adolescente. Campione nazionale di salto con l’asta e membro della squadra nazionale di pallavolo, si è iscritto agli studi legali ad Atene e poi è andato in esilio durante la dittatura del colonnello a Colonia, in Germania. Presidente dell’Unione dei Greci in Europa Occidentale contro il Consiglio Militare, ha poi incontrato Andreas Papandreou, fondatore del Partito Socialista Greco (Pasok) e Primo Ministro dal 1981 al 1989 e dal 1993 al 1996. Divenne uno stretto collaboratore del leader carismatico di sinistra che hanno contribuito alla modernizzazione della Grecia dopo la fine della dittatura ma che hanno anche instaurato un sistema di clientelismo.
“Il popolo greco non poteva dare di più”
Due volte ministro degli esteri in governi socialisti (1985-1989 e 1993-1996), Carlos Papoulias sostiene l’Organizzazione per la liberazione della Palestina guidata da Yasser Arafat e condanna fermamente la politica coloniale di Israele. Ha dimostrato una posizione risolutamente filo-serba durante la guerra in Jugoslavia negli anni ’90, e poi la Grecia ha creduto di dover stare dalla parte degli ortodossi. Carlos Papoulias sta anche lavorando per calmare i rapporti con la Turchia firmando un accordo nel 1988 che vieta le esercitazioni militari durante il periodo estivo e nei giorni festivi.
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