È stato paragonato a Mazzarino per la sua sete di potere e intrighi, e il suo talento nel fare e disfare lavori. Il cardinale Angelo Sodano, già ministro degli Esteri di Giovanni Paolo II, è morto il 27 maggio, all’età di 94 anni, È stato, per più di tre decenni, l’uomo più potente e temuto del Vaticano. La maggior parte ha odiato anche, dopo aver rivelato i suoi legami con la dittatura cilena, il suo stile di vita sontuoso a Roma, le sue manovre per rimanere al potere e, infine, l’ordine di omertà che ha imposto sistematicamente agli scandali di pedofilia e abusi sessuali del sacerdote messicano Marcial Maciel (1920- 2008), fondatore della Legion Christ, di cui Giovanni Paolo II era affascinato.
1989, Il muro cade a Berlino. CampioniPolitica Il Vaticano, Agostino Casaroli e Achille Silvestrini, che sono considerati molto collaborativi con il blocco orientale, hanno avuto il loro tempo. Il polacco Jean-Paul II ha scelto una linea più dura, uomini duri con un anticomunismo riconosciuto. 1Versetto Nel dicembre 1990 è stato promosso ministro degli Esteri Angelo Sodano, di onorevole famiglia astigiana in Piemonte – padre e fratello di parlamentari della Democrazia Cristiana italiana – puro prodotto della carriera diplomatica vaticana. Sguardo quadrato, massiccio, metallico, è una forza della natura che ha tutto il potere in cima alla curia abbandonata dal papa itinerante e che a poco a poco sarà privata della mobilità e della parola.
Al campo di Pinochet
Silenzioso, arrogante, Sodano non possiede né l’astuzia né il carisma del suo predecessore, Casaroli, ma ha una profonda conoscenza dei fascicoli, soprattutto dell’America Latina, che hanno promosso il futuro continente della Chiesa molto prima dell’elezione del Papa dell’Argentina Bergoglio, nel 2013. Questa parte del mondo è cara a un ministro I nuovi esteri. I suoi primi incarichi diplomatici furono in Ecuador (1961-1963), Uruguay (1963-1965) e soprattutto Cile (1965-1967), dove tornò nel 1978 come Ambasciatore Apostolico dopo dieci anni di formazione supplementare a Roma. In Cile, sarà testimone di eventi pericolosi in un paese in transizione dalla democrazia alla dittatura più feroce.
Durante il viaggio di Giovanni Paolo II a Santiago, nell’aprile del 1987, il Nunzio Sodano si impose a papa Wojtyla. Un viaggio politicamente difficile, segnato da incidenti allo stadio O’Higgins dove si celebra la messa e dove Giovanni Paolo II appare accanto al generale Pinochet sul balcone del palazzo Moneda, simbolo della dittatura cilena. L’ambasciatore pontificio presume che questo gesto inaspettato legittima il regime. Ha scelto da tempo il suo campo ed è nei corridoi del potere. Si oppone alla locale chiesa progressista dove il cardinale Silva Henriquez, uno dei principali oppositori di Pinochet, dirige l’ufficio di Solidarietà. Riduce i crimini e le torture che ha descritto nei suoi rapporti a Roma come ” propaganda comunista (Nei documenti declassificati dagli archivi statunitensi rivelati da WikiLeaks.) Tace sull’arresto e l’assassinio di sacerdoti vicini alla teologia della liberazione.
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