La mostra pubblica fino al 15 maggio presenta le opere illustrate di Sarah Bagot alias Me, artista di Tolosa in uno stile originale e squisito che si definisce la Pittrice, di un dolce viaggio onirico tra paesaggio e architettura.
Dall’opera poetica di Sarah nasce David Hockney e il mondo dell’architetto messicano Luis Barragan, ricordi di feste nelle ville di Palm Springs a Slim Arons, voglia di una vacanza in Riviera, a Tulum o nei coloratissimi paesini delle Cinque Terre. Un omaggio alla bellezza baciata dal sole di Romy Schneider ea quel blu inquietante di La Piscine.
Ai margini delle sue sponde soleggiate, Sarah Bagot si trasforma in me. Un’illustratrice dallo spirito libero, scambia volentieri la sua aura artistica e tradizione per la dolcezza della creatività in questo costume da bagno a due pezzi. Nata a Tolosa nel 1990, ad Andorra – lenita dal maestoso silenzio delle montagne – ora ha un laboratorio. Un ambiente di lavoro che ricorda il suo fascino originario nell’architettura. Sulla tela, l’artista descrive la disciplina degli edifici le cui forme primarie e linee pure fanno della villa con piscina il tempio del momento presente e della bella unità meditativa che ti purifica. Ma l’arte per il pubblico è solitudine per la creazione. necessario. Nel 2016 l’I. Decide di condividere il suo lavoro. Proliferando da allora, mostre e collaborazioni, la sua speranza è quella di unire l’arte nella nostra vita quotidiana.
Sul dorso di un casco da motociclista, nell’incavo di una tasca vuota, sul bordo arrotondato di un tavolino da caffè, su ceramica ottenuta da Marrakech, cioè un buon moncone per lenire l’occhio, che sta davanti alle sue opere, poi supplica: “Io, parlami ancora”. Dopo il nostro secolo ad alta velocità, l’artista offre un momento di pausa, di respiro, nel cavo delle sue onde pastello. Con un devastante secondo grado, dipinge audacemente il mondo dell’astrazione e della fotografia a cui lei sola ha ispirato. me. Ci invita in un viaggio da sogno. Tra l’infinità della spiaggia e le linee pulite dell’architettura che l’artista ha immaginato, il design si staglia e si sofferma, nell’ingegnosità della prospettiva, a fondere i colori della tavolozza di Moi.
Sorseggia un bicchiere di martini a bordo piscina
Come non immaginare di sorseggiare un martini, sul bordo di una piscina come questa, o protetti da un muro giallo che taglia il colore del cielo azzurro. Dopo due anni senza viaggiare, solo l’immaginazione, oltre le superfici, mi ispirerà. Dare vita a paesaggi, abitazioni e più precisamente architetture.
Continua a sognare senza fermarti. Immaginati con i piedi nell’acqua della piscina o camminando sulle sabbie calde di una spiaggia selvaggia, e il semplice desiderio di evasione ti rapisce attraverso i suoi dipinti, come una brezza fresca, e il sole è al suo apice.
Affascinata dal design italiano e francese, ha deciso di incorporarlo nel suo paesaggio. Ognuno di loro avrà un posto dove accogliere “l’Osservatore”, che a volte provoca il desiderio di mentire in un lento sogno ad occhi aperti. I suoi colori tenui e delicati derivano dai suoi numerosi viaggi: Marocco, Isole Baleari e Italia principalmente. Ciascuna delle sue mostre mostra le sue variazioni armoniose, che prendono vita tutte in un unico spazio.
“Analista. Creatore. Fanatico di zombi. Appassionato di viaggi. Esperto di cultura pop. Appassionato di alcol”.