Il proverbio dice: “Quando vuoi uccidere il tuo cane, dici che ha la rabbia”.
Bene, questo è esattamente ciò che stanno facendo i critici del ciclo culturale e di cittadinanza del Quebec, che sostituirà il ciclo defunto nella morale e nella cultura religiosa.
Questo corso non sarà dato fino al prossimo settembre, ma i suoi critici lo stanno già accusando di ogni male, per screditare il governo di Legault. Ministro dell’Istruzione Jean-Francois Roberge !
Gran divertimento
“Uno strumento per promuovere il nazionalismo”, “Un corso progettato per costringere l’orgoglio nazionale in gola ai giovani”, “Un programma che trasmette Quebec ristretto e razziale”, “Identità scioccante indurimento”, “Strumento di propaganda destinato a creare giovani caquisti” – è pazzesco come possiamo sentire parlare di questo corso che, come ti ricordo, è ancora solo in forma di bozza.
E tutto questo per cosa?
Semplicemente perché il ministro Robertage ha annunciato che la prima parte del corso consentirà ai giovani di “comprendere la cultura delle società, dando un peso alla cultura del Quebec”!
Il Quebec è forse l’unico paese al mondo in cui parlare di una cultura nazionale per giovani e nuovi arrivati è fascista.
Credi che in Italia gli italiani si tratterranno perché nel contesto della cultura aziendale gli insegnanti hanno enfatizzato la cultura italiana?
O in Giappone? a Bologna?
C’è solo qui dove ci si frusta così!
Qui, perché una canzone di Gilles Vigneault sia considerata socialmente accettabile in un evento pubblico (anche in occasione della Festa Nazionale!), deve essere cantata da un coro di artisti di tutto il mondo!
Altrimenti, è visto come un inno dell’estrema destra!
“Ho piantato una quercia” l’ha interpretata Michel Revard, discutibile!
Ma la canzone stessa eseguita da un attore di minoranza culturale, è fantastica!
Come se la nostra cultura dovesse passare attraverso il filtro di colata delle culture minoritarie che compongono il Mosaico del Quebec per essere considerata idonea al consumo!
Altrimenti veleno!
- Ascolta Richard Martineau e Benoit Dutrizac su QUB Radio:
Québec senza Québec
Sono sicuro che per tutte quelle persone che associano la “cultura nazionale” al “fascismo”, la festa più bella di Saint John è quando gli organizzatori si sono dimenticati di alzare le bandiere del Quebec.
Quel Saint Jean è stato indimenticabile!
Saint-Jean come li amiamo! Dove il Quebec non ha brillato i riflettori, ma ha filmato!
Sono sicuro che se il governo Legault annunciasse la creazione di un corso dedicato alla celebrazione delle diverse culture del mondo ogni settimana, i critici del nuovo corso applaudirebbero!
Ma introdurre e celebrare la cultura del Quebecwa? arca sgabello!
È stretto! È la mia gara!
Difendiamo la nostra lingua? Siamo intolleranti!
Celebriamo la nostra cultura? Odiamo gli alieni!
Come disse Gabriel Arcand in Gil Karl: “Non c’è posto per Ovid Bluff da tutto il mondo…”
Infine, Mathieu Boc-Cottier ha ragione: qui siamo in tanti.
Essere aperti agli “altri” non è più sufficiente per soddisfare queste persone.
È necessario scomparire, non abbiate paura, sta arrivando. Accadrà più velocemente di quanto pensi…