Un film originale bizzarro che alterna comicità e serietà, commedia e dramma, ed è uno stile diverso nella filmografia del maestro neorealista Roberto Rossellini. Girato nel 1952 Dov’è la libertà? (Dov’è la Libertà?) Non completamente diretto da lui, la scena finale è Mario Monicelli e Lucio Fulce e Federico Fellini sembrano aver girato alcune scene. Il film uscì solo due anni dopo, nel 1954, dopo aver rielaborato vari produttori Dino De Laurentiis e Carlo Ponti.
Perché hanno deciso di produrre il film allo stesso tempo, per promuovere la carriera di Toto negli Stati Uniti, Roberto Rossellini è diventato famoso lì per i suoi nuovi film di realismo e senza dubbio lo scandalo del suo rapporto con Ingrid Bergman, e anche per il rilancio del film. La carriera di Rossellini stesso in Italia dopo i fallimenti Europa 51 (Europe 51) et al Macchina per uccidere sinistra (La macchina assassina). Sono circondati dai famosi sceneggiatori Vitaliano Brancatti, Oneo Flyiano, Antonio Petrangeli, Vincenzo Talarico e famosi direttori della fotografia come Tonino delle Collie e Aldo Toni.
Il grande attore napoletano Totò, che in precedenza ha ricoperto ruoli prevalentemente comici, potrebbe debuttare con i suoi talenti drammatici. Interpreta l’umile barbiere Salvatore Le Jacuno, scarcerato dopo 22 anni di carcere per aver ucciso l’amico che aveva molestato la moglie.
Il film attraversa flashback, raramente nei film di Rossellini, Salvatore Le Jacuno in tribunale e racconta ai giudici le sue avventure dal suo rilascio dal carcere alle sue avventure nel mondo libero. Si sente amareggiato e deluso in questo mondo che ha scoperto è cambiato così tanto dopo tante assenze, una scena simbolica che copia tutta la confusione vertiginosa di Salvatore Le Jacuno: perso nella strada in cui viveva, cercando di trovare la sua direzione, il suo edificio, il solito. Magazzini, tutto distrutto, guerra letta in filigrana su Roma in ricostruzione.
Rossellini dipinge un’immagine orribile e divertente di questo mondo del dopoguerra, un bassista onesto, ballerini senza speranza e manipolatori, uno spietato spacciatore dormiente, poveri sopravvissuti trasformati in ladri, famiglia disonesta e disponibile. E se riesce a inserire tre canzoni del repertorio Tot, romanticismo, voce e canzoni d’amore in questo universo contrastante e crudele, sono tutte e tre le canzoni nell’atmosfera del film e del performer, Melancholy e Neapolitan.
Completa: Un libretto di 20 pagine: Tutu “Laughing Picasso” di Jane Jelly. “Where’s Freedom? A New Realism Comedy”, insolito film di Rossellini contestualizzato da Aurore Renaut, video 16 ‘