Dallo sviluppo di nuovi farmaci alla lotta al riscaldamento globale, l’informatica quantistica alimenta le speranze di grandi progressi. In una via dello shopping a Cambridge, la corsa verso l’annunciata rivoluzione tecnologica è ben avviata.
Per Steve Brierley, fondatore di Riverlane, con sede nella famosa cittadina universitaria dell’Inghilterra centrale, nei prossimi anni la tecnologia avrà un momento “Sputnik”, dal nome del satellite sovietico il cui lancio nel 1957 segnò una pietra miliare nella conquista dello spazio da parte dell’umanità.
Ha sottolineato all’Agence France-Presse che “il calcolo quantistico non rappresenterà solo un leggero miglioramento rispetto ai computer precedenti, ma piuttosto un grande passo avanti”.
La sua azienda produce il primo microprocessore dedicato a questa tecnologia con un’enorme potenza di calcolo, che rileva e corregge gli errori che attualmente ne rallentano lo sviluppo.
Realizzare dispositivi “che siano all’altezza della straordinaria promessa di questa tecnologia richiede un enorme cambiamento in termini di scala e affidabilità, che richiede sistemi affidabili di correzione degli errori”, afferma John Martinez, ex capo dello sviluppo tecnologico presso Google Quantum AI Lab.
In segno di interesse per le attività di Riverlane e in generale per questa tecnologia paragonata all’intelligenza artificiale per la sua potenziale volatilità, la società ha annunciato martedì di aver raccolto 75 milioni di dollari dagli investitori.
“Entro due o tre anni saremo in grado di realizzare sistemi in grado di supportare 1 milione di operazioni senza errori”, rispetto alle sole 1.000 attuali, afferma Earl Campbell, vicepresidente di Riverline.
Specifica che questa soglia è fondamentale per rendere i computer quantistici più efficienti rispetto alle loro controparti attuali.
Con la sua capacità di catalizzare le interazioni tra molecole, atomi e molecole, questa tecnologia potrebbe consentire lo sviluppo di farmaci rivoluzionari o migliorare radicalmente la produzione di fertilizzanti, un settore che emette molta anidride carbonica.
Potrebbe aprire la strada a batterie più efficienti, che svolgono un ruolo importante nella lotta al riscaldamento globale.
Situazioni infinite
La quantità di informazioni a cui i computer quantistici possono attingere cresce esponenzialmente con la loro dimensione, a differenza delle macchine attuali.
L’informatica classica si basa su dati memorizzati sotto forma di bit, che hanno solo due stati possibili (0 o 1).
I computer quantistici utilizzano i qubit, che sono elementi costitutivi di base che contengono un numero infinito di possibili stati che possono essere sovrapposti ed entangled.
Ma questo processo, che sfrutta le insolite proprietà della materia a livello atomico o subatomico, presenta uno svantaggio: il suo strano comportamento rende necessario l’uso di algoritmi complessi per elaborarlo.
I qubit sono anche molto sensibili agli errori causati dal rumore e risolvere questo problema sarà “cruciale”, sottolinea Steve Brierley, circondato da oscilloscopi e circuiti integrati nel laboratorio della sua azienda.
Giganti IT come Google, IBM e Microsoft stanno investendo ingenti somme in questa tecnologia, soprattutto nel tentativo di ridurre gli errori da essa causati, proteggendo i dispositivi o utilizzando algoritmi per rilevare e correggere questi errori.
“Lezioni dall’intelligenza artificiale”
A causa di questa complessità, l’interesse per la tecnologia viene espresso principalmente utilizzando computer mainframe. Quando ne aumentiamo le dimensioni, le possibilità offerte aumentano più velocemente dei difetti da risolvere.
In altre parole, queste macchine funzionano meglio in compiti complessi.
“Certamente non utilizzeremo computer quantistici per inviare e-mail”, sorride Steve Brierley. D’altro canto, aggiunge: “Saremo in grado di risolvere problemi che altrimenti sarebbero irrisolvibili”.
L’imprenditore considera i risultati ottenuti “molto entusiasmanti”. “La sfida ora è riuscire a crescere”.
Gli sviluppi attuali, così come la capacità della tecnologia di superare tutti i sistemi di crittografia esistenti e creare nuovi materiali, stanno già attirando l’interesse degli organismi di regolamentazione.
Steve Brierley ritiene che “è molto importante imparare lezioni dall’intelligenza artificiale in modo da non essere sorpresi da questa tecnologia e pensare troppo presto alle sue implicazioni”.
“Penso che l’informatica quantistica alla fine verrà regolamentata, perché è una tecnologia molto importante”, aggiunge. “E penso che questa sia una tecnologia alla quale nessun governo vuole essere secondo”.