Quando un operatore sanitario identifica un caso di dengue, chikungunya o Zika, lo segnala all’Agenzia sanitaria regionale (ARS) tramite il Sistema delle malattie notificabili (MDO). Viene poi effettuata un’indagine epidemiologica da parte del Servizio Ricerche Agrarie al fine di determinare i luoghi frequentati dal paziente durante il periodo della viremia (periodo infettivo durante il quale una persona può trasmettere il virus ad una zanzara attraverso la sua puntura).
In questa occasione, infatti, potrebbe innescarsi una catena epidemiologica di trasmissione: la persona portatrice del virus viene esposta alla puntura di una zanzara tigre, che, infettandola, può contaminare un’altra persona pungendola.
Per ridurre il rischio di questa trasmissione, l’ARS mobilita quindi il suo operatore (attualmente INOVALYS o il suo subappaltatore LEAV in Vandea) per ricercare l’eventuale presenza di zanzara tigre nei luoghi frequentati in cui il rischio è identificato.
Attualmente, in assenza di un vaccino e di un trattamento specifico contro queste malattie, il controllo della zanzara tigre rimane la principale linea d’azione. Questa lotta prevede la soppressione meccanica dei siti di riproduzione delle larve della specie e, se necessario, l’utilizzo di un trattamento insetticida per adulti (un insetticida specifico per lo stadio adulto, non l’eliminazione degli altri tre stadi (uovo, larva e ninfa)).
Questo per evitare che le zanzare tigre esistenti pungano la persona malata e trasmettano la malattia ad altre persone vicine.