Qual è la tua visione del diesel e della sua estetica?
DG: “L’idea per me è essere sexy, ottimista, attiva e concentrarmi sui jeans. Ma c’è il fattore divertimento, con molte tendenze possibili”.
Come è stato il passaggio a questo nuovo ruolo durante la pandemia?
DG: “E’ stato molto semplice perché potevo dedicarmi facilmente al compito, senza tutti gli incontri. Eravamo completamente concentrati e tutto è andato più veloce del previsto. C’erano molte informazioni da assorbire, ma la parte difficile era alle mie spalle”.
Lavori per due marchi che si trovano in due città diverse. Come condividi il tuo tempo e la tua creatività?
DG: “È molto bello perché sono due marchi completamente diversi. L’atmosfera in Diesel è diretta e schietta. In Y/Project abbiamo 25 persone in sede mentre in Diesel siamo 900. Trascorro tre giorni alla settimana in Italia e il resto a Parigi, soprattutto perché vivo vicino all’aeroporto.In Y/Project e Diesel, non parliamo la stessa lingua, siamo più interessati ai tessuti che alla costruzione. [chez Diesel]. Ma ovviamente c’è molta varietà perché è quello che amo. È un po’ divertente, certo, ma è facile da indossare”.