Il passaporto delle vaccinazioni. Danimarca, Francia, Italia e Regno Unito lo hanno formalizzato. Qui vegetiamo in attesa di una nuova ondata.
Nelle ultime settimane, il tasso di vaccinazione per i giovani dai 18 ai 29 anni è rimasto fermo intorno al 70%. L’incentivo alla vaccinazione non è più sufficiente.
È necessario passare alla fase del vincolo. Alla fase del passaporto vaccino per bar, ristoranti, tempo libero e cultura!
Non dobbiamo vergognarci: la scelta deliberata di non partecipare a uno sforzo collettivo può logicamente portare a una privazione di questa stessa vita collettiva.
Resistere
Ci sarà insoddisfazione per una tale misura. Ma un passaporto per il vaccino avrà l’effetto di spingere a vaccinare aspetta-e-vedere, calcolatori e profittatori di una possibile immunità collettiva.
I rimanenti irriducibili gridano goffamente alla dittatura. Ci sarà solo il tempo perché la loro lotta, libertaria e antisistema, peraltro curiosamente corteggiata da Eric Duhaime, finisca.
Nel frattempo, la discussione con questi dolorosi sediziosi è impossibile, perché sono ermetici alla ragione.
Come interagire con individui la cui lotta diventa la base della loro identità? “Io sono antivax, dunque sono” è un fine del discorso in sé…
Nessuna società può organizzarsi, e quindi disorganizzarsi, secondo una marginalità eccitata e irragionevole.
Fatica
Altri, più moderati, si oppongono per principio che lo Stato non può fare tutto. Incontreranno la realtà.
La situazione nei nostri ospedali è allarmante. Il nostro edificio sociale è fragile. La nostra società angosciata e irritata non può permettersi un’altra ondata.
Ecco qua: perché è una battaglia per la ragione, perché la vaccinazione è un lavoro collettivo, perché dobbiamo affrontare l’oscurantismo, perché queste sono misure temporanee di fronte a circostanze eccezionali. , perché un ri-contenimento è impensabile, e soprattutto perché siamo tutti stufi del lancio dei dadi lanciati ad ogni nuova ondata, dobbiamo introdurre un passaporto per le vaccinazioni.
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