lunedì, Novembre 18, 2024
Divertimentodeposito di oro blu a rischio

deposito di oro blu a rischio

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Accade così che la gioia dei grandi spazi nasconda alla vista piccoli universi di introspezione e tristezza. E così, lungo il fiume Po, un popolo al riparo dalla moderna frenesia delle grandi città d’Italia vive, con i piedi al vento, il cuore che batte al ritmo del lento scorrere delle acque che scendono dalle Alpi piemontesi verso l’Adriatico, oltre Torino, i vigneti dei Colli Biacentini E Cremona e Ferrara… prigioniera della bellezza del paesaggio abbagliante, ma anche della bruttezza lasciata dall’uomo.

“Il mondo di queste persone è separato. Parlano i dialetti locali a tal punto che faticano ad esprimersi in italiano. Nasciamo, viviamo e moriamo lì, senza avere la minima idea di cosa stia succedendo altrove”. Alessandro Juvino ha detto: Per tre anni, dal 2016 al 2018, il fotografo 33enne parmense, a una quindicina di chilometri dal fiume più lungo d’Italia (652 chilometri), ne ha esplorato a piedi le sponde, per vedere cosa restava della sua vita. “Negli ultimi bastioni della resistenza alla gentrificazione”.

“Chiedi a cento italiani se conoscono il Po e novantanove risponderanno che non l’hanno mai visto.” Alessandro Giovino, fotografo

Il fiume che fu la pianura padana, “Basso Padano”Come la chiamano gli abitanti della zona, è debitrice della sua esistenza e fertilità. Fiume a cui lo Stato deve il 40% della sua ricchezza nazionale, secondo gli esperti con cui Alessandro Iovino ha lavorato mentre studiava economia. Tanto era il Tevere, a sud, affollato, stipato e sudicio, che attraversa stretti meandri attraverso Roma tumultuosa prima di sfociare nel Mediterraneo ad Ostia, vicino all’antico porto dell’Impero Romano, che il fiume Po si impone con il suo ritmo relativo e il silenzio solenne che lo abita.

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Alessandro Iovino ha lavorato al film per affrontarne l’argomento con la grande pazienza di cui aveva bisogno. Questo non gli ha impedito di trovare “Stanco” Per affrontare questa monotona realtà. Perché questo è tanto ampio quanto ignorato. “Chiedi a cento italiani se conoscono il Po, e novantanove di loro risponderanno che non l’hanno mai visto prima,” Conferma. Come se questo tesoro a portata di mano, questo giacimento di oro blu indebolito dal cambiamento climatico, ispirasse solo disprezzo.

personaggio del film

Una grave siccità durata diversi mesi ne sottolinea il pericolo per la fauna e la flora, tanto che il 4 luglio è stato dichiarato lo stato di emergenza nelle cinque regioni del nord Italia irrigate dal fiume. Il livello dell’acqua si è abbassato così drasticamente che, alla fine di giugno, le onde salate del mare si sono alzate 30 chilometri a valle. Nella memoria di Venezia, non l’avevamo mai visto prima. In alcuni punti, il livello dell’acqua è attualmente di 8 metri al di sotto del normale. I registi del dopoguerra che hanno girato Poe non hanno riconosciuto dove viveva Visconti. amanti diabolici (1943), Antonioni con Bo persone (1947), Rossellini con Paysa (1946), o Soldati con figlia del fiume (1955), uno dei primi lungometraggi che ha rivelato Sophia Loren.

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