Nel gennaio 2017, dopo una tragedia – la morte di una ragazza eritrea di 14 anni – Giovanni Sioni si è recato alla stazione di Ventimiel, al confine italo-francese. Come molti immigrati, lì ha preso il treno per Mentone. Lì, il consiglio di polizia ha radunato i candidati in esilio e li ha messi in contenitori durante la notte. prima che fossero riportati in Italia… Ma c’è un altro valico, attraverso una ripida strada di montagna, la “Via della Morte”, che era già percorsa negli anni ’30 e durante la guerra per chi voleva fuggire dal fascismo italiano. ..
Il suo nuovo film, coprodotto da Ray e Belgians da Iota Productions, è dedicato da Giovanni Cioni (che viveva a Bruxelles) a questo confine marittimo tra Francia e Italia. Invita lo spettatore a uno sconcertante viaggio di introspezione, tra passato e presente, tra racconto e realtà. “C’era una volta, allora. È un mito che non è mai accaduto. È una storia vera.”In primo piano indica una lattina di un vecchio film muto. E subito ci immergiamo in un mondo misterioso e commovente…
Poesia e articolo politico
Presentato fuori concorso al Festival di Locarno quest’estate, Dal pianeta dell’umanità Offre un affascinante percorso del nostro rapporto con la morte, come la realtà di questi immigrati che ci rifiutiamo di vedere, come se appartenessero a un altro luogo, un altro tempo, un’altra realtà, e i ricordi correlati si intrecciano a questa frontiera. e in particolare il fantasma di Serge Voronov, un vero scienziato pazzo che sembra uscito da un vecchio film di Hollywood… Questo medico ebreo di origine russa possedeva una villa qui, sul versante italiano, ma con l’ingresso in Francia, dove, nel 1920, allevò scimmie, con l’obiettivo di trapiantare i loro testicoli su persone anziane e benestanti in cerca di “rigenerazione”… una tecnica che lo rese famoso in tutto il mondo all’epoca, che Cioni mise in atto parallelamente politica di ringiovanimento dell’Italia promossa dal regime fascista di Mussolini, a cui Voronov era vicino…
Con una voce fuori campo affascinante, lavorando per prove e riconciliazioni, e abile montaggio – mescolando inquadrature a Mentone, archivi storici (soprattutto a Voronov) e vecchi film, come il primo personaggio di King Kong (1933) o gorilla bianco (1945) -, Dal pianeta dell’umanità interrogare base della nostra umanità. Esisteva ancora quando lasciavamo morire i nostri simili nel Mediterraneo o nel Canale della Manica? Mentre siamo più sensibili alle chiacchiere false, ai miti che ci allontanano dalla verità e dalla realtà? E che Cioni simboleggia il grido di un coro di rane, dando parte della narrazione … cosa farne Dal pianeta dell’umanità Un articolo strano e perspicace, una riflessione poetica e politica sul nostro rapporto con gli altri, la vita e la morte.
- Il film è stato presentato in anteprima il 4/12 alle 18 e il 5/12 alle 21 al Cinema Nova di Bruxelles, alla presenza del regista. Dove puoi anche guardare “Non è sogno”, documentario del 2019 di Giovanni Cioni sul confinamento. Ultimo spettacolo il 19/12 alle 21:00. pulizia: www.nova-cinema.org.
- La televisione va in onda sul canale Arte la notte tra il 6 e il 7/12 alle 12:15.
** De la planète des humains / Dal pianeta degli umani documentario Sceneggiatura, regia e fotografia Giovanni Cioni Periodo 1h22