uscito nel 2020, distacco dall’esistenzaIl terzo album in studio del progetto JOYFULTALK del compositore e polistrumentista Jay Crocker suona piuttosto giudizioso rispetto al suo caos e divertimento. Scienza familiare. Sono finiti i suoni sintetici semplici e ricchi dei primi album e il rigore dei battiti ripetitivi. Lascia il posto alla spontaneità del free jazz, alle acrobazie in una fusione jazz, all’imprevedibilità e all’esplosione! Affermando di essere ispirato da Ornette Coleman (e forse un po’ di Uzeb, nei motivi per chitarra di il corpo ciottolo opening e main track), Crocker e il suo gruppo di musicisti della scena di Calgary (ad eccezione di Nicola Miller, sassofonista, liricamente bello su Ballata in 9) offre un’abbondante miscela di rock sperimentale e jazz alimentati da mash-up, alternando armonie spirituali esaltate da ritornelli e squilli di percussioni e chitarre assordanti, come in Rivolta delle particelle E il agiografia alla fine dell’album. In un concerto del 14 giugno, alle 21:30, ha ribaltato la situazione al Festival Suoni Per Il Popolo.
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